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Anne Recensione: la serie Netflix tratta dal romanzo di Lucy Maud Montgomery - RECENSIONE

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Questa discussione ha avuto 21 risposte

#1
Robin Scherbatsky

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Anne Recensione: la serie Netflix tratta dal romanzo di Lucy Maud Montgomery
Moira Walley-Beckett, già sceneggiatrice di Breaking Bad, firma la serie TV Anne, dedicata alla rossa eroina nata dalla penna di Lucy Maud Montgomery.
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#2
fenicebianca86

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potevano adattare il romanzo ai tempi moderni, sarebbe stato più accattivante..qui praticamente mi sembra che abbiamo preso il cartone e messo li :D..la protagonista è uguale..pensate invece in toni moderni e più dark..

#3
Sandra Martone

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potevano adattare il romanzo ai tempi moderni, sarebbe stato più accattivante..qui praticamente mi sembra che abbiamo preso il cartone e messo li :D..la protagonista è uguale..pensate invece in toni moderni e più dark..


Concordo totalmente!

#4
kript96

kript96
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Non l'ho ancora vista, ma prima di tutto è "targata" netflix solo perché lo distribuisce all'estero, e secondo  per me non è un male se si mantiene fedele all'opera originaria, anzi, ho letto molti commenti entusiasti proprio per questo, non credo che dovrebbe essere qualcosa di penalizzante in una recensione, l'idea che "sarebbe stato meglio moderno" è qualcosa di troppo soggettivo per me.


Modificata da kript96, 14 May 2017 - 01:33 PM.


#5
fenicebianca86

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Non l'ho ancora vista, ma prima di tutto è "targata" netflix solo perché lo distribuisce all'estero, e secondo per me non è un male se si mantiene fedele all'opera originaria, anzi, ho letto molti commenti entusiasti proprio per questo, non credo che dovrebbe essere qualcosa di penalizzante in una recensione, l'idea che "sarebbe stato meglio moderno" è qualcosa di troppo soggettivo per me.


sicuramente è soggettivo, però almeno sarebbe stato diverso..va benissimo l'adattamento e difatti mi sembrano siano stati scrupolosi, però è anche vero che è una storia trita e ritrita, conosciuta da quasi tutti ormai..in chiave più moderna sarebbe stato almeno leggermente diverso e forse più interessante. Se io la vedo, e so esattamente tutto come deve andare, non la vedo neanche..addio suspense..

per carità, i costumi mi sembrano stupendi, così come gli attori mi sono sembrati bravi dal trailer e dalle cose che ho visto però non è una storia che personalmente presentata così mi attira..ovviamente questo è tutto soggettivo

Modificata da fenicebianca86, 14 May 2017 - 02:56 PM.


#6
Sandra Martone

Sandra Martone
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Non l'ho ancora vista, ma prima di tutto è "targata" netflix solo perché lo distribuisce all'estero, e secondo per me non è un male se si mantiene fedele all'opera originaria, anzi, ho letto molti commenti entusiasti proprio per questo, non credo che dovrebbe essere qualcosa di penalizzante in una recensione, l'idea che "sarebbe stato meglio moderno" è qualcosa di troppo soggettivo per me.


Non è accattivante per il target a cui è riferito, non si può pensare che i 13/14enni di oggi vengano attratti da una narrazione del genera ma da una storia del genere sì.

#7
kript96

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Ma io dubito altamente che questa sia una serie per 13/14enni, mi sembra più una serie per i vecchi "fan" e nostalgici. Cioè non credo fosse proprio nell'intenzione degli autori fare una serie "per ragazzi".



#8
Guest_Frank_WesteYe

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Cioè, mi devo subire sto tormentone di 13 pure nella recensione di Anna?

Ma che c'azzecca? Ma chi la vuole l'alternativa edulcorata di 13?

 

 

non credo che dovrebbe essere qualcosa di penalizzante in una recensione, l'idea che "sarebbe stato meglio moderno" è qualcosa di troppo soggettivo per me.

 

 

Concordo.

Anche perché nel caso fosse stato "moderno" poteva saltare fuori un recensore a dire che sarebbe stato meglio fedele all'originale, e sarebbe stata un opinione dello stesso identico valore.

Da una recensione voglio sapere le qualità del serial (recitazione, fotografia, regia, sceneggiatura), non se il "target teorico" lo apprezzerà o meno, che è del tutto irrilevante.

 

Aggiungo che la decisione del recensore, di nuovo a priori, che il modo di porsi di Anna verso la vita (che è il principale pregio della storia) sia una cosa che non può parlare alle generazioni di oggi, è opinabile.

Anne of Green Gables, così come Secret Garden e tutta la sequela di orfanelle di quegli anni, sono romanzi indubbiamente figli dei loro tempi, ma che racchiudono degli archetipi narrativi universali.

Perché le bambine di oggi non dovrebbero più provare la meraviglia in un viale fiorito? Perché non dovrebbero più inventarsi storie e dare nomi inventati ai luoghi insieme alle amiche?

La fantasia, e il potere che dà, che è il tema centrale del romanzo, non può essere considerato anacronistico.



#9
H4ch1k0

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Boh, letta la recensione, e l'unica cosa a cui son riuscito a pensare è stata 'eh, se avevo 3 palle ero un flipper' :D

 

Vista tutta la serie in un (mezzo) fiato, e mi è piaciuta davvero molto. Non mi disturba la nota negativa o che al recensore possa non piacere, più che altro la motivazione 'non è contemporanea' che insomma. Alla fine non mi disturba manco quello, fa strano ecco :D 

 

Decidere da se target di riferimento e paragonarlo a serie decisamente diverse mi sembra virare un po' troppo verso il soggettivo, seppur una recensione debba esserlo in parte.



#10
Sandra Martone

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Ma io dubito altamente che questa sia una serie per 13/14enni, mi sembra più una serie per i vecchi "fan" e nostalgici. Cioè non credo fosse proprio nell'intenzione degli autori fare una serie "per ragazzi".


È una storia di formazione, il target è quello

#11
Sandra Martone

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Cioè, mi devo subire sto tormentone di 13 pure nella recensione di Anna?
Ma che c'azzecca? Ma chi la vuole l'alternativa edulcorata di 13?

Concordo.
Anche perché nel caso fosse stato "moderno" poteva saltare fuori un recensore a dire che sarebbe stato meglio fedele all'originale, e sarebbe stata un opinione dello stesso identico valore.
Da una recensione voglio sapere le qualità del serial (recitazione, fotografia, regia, sceneggiatura), non se il "target teorico" lo apprezzerà o meno, che è del tutto irrilevante.
Aggiungo che la decisione del recensore, di nuovo a priori, che il modo di porsi di Anna verso la vita (che è il principale pregio della storia) sia una cosa che non può parlare alle generazioni di oggi, è opinabile.
Anne of Green Gables, così come Secret Garden e tutta la sequela di orfanelle di quegli anni, sono romanzi indubbiamente figli dei loro tempi, ma che racchiudono degli archetipi narrativi universali.
Perché le bambine di oggi non dovrebbero più provare la meraviglia in un viale fiorito? Perché non dovrebbero più inventarsi storie e dare nomi inventati ai luoghi insieme alle amiche?
La fantasia, e il potere che dà, che è il tema centrale del romanzo, non può essere considerato anacronistico.


Gli archetipi narrativi universali possono essere "modernizzati" nella messa in scena e lo hanno dimostrato decine e decine di serie tv e film. Il target non l'ho inventato io e non c'entra nulla la questione "viale fiorito" o "fantasia", anzi. C'entra il linguaggio, c'entra il fatto che la terza trasposizione (e parlo solo di quelle più note note, quindi anime e serie tv 1985) di questo romanzo non dovrebbe essere identica alle altre due, soprattutto in virtù del fatto che è stata la stessa CBC a produrre la precedente serie che ancora oggi è godibilissima. Citare 13 (non era un paragone) mi è venuto spontaneo date le tematiche che vengono affrontate anche in Anne.

#12
H4ch1k0

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Gli archetipi narrativi universali possono essere "modernizzati" nella messa in scena e lo hanno dimostrato decine e decine di serie tv e film. Il target non l'ho inventato io e non c'entra nulla la questione "viale fiorito" o "fantasia", anzi. C'entra il linguaggio, c'entra il fatto che la terza trasposizione (e parlo solo di quelle più note note, quindi anime e serie tv 1985) di questo romanzo non dovrebbe essere identica alle altre due, soprattutto in virtù del fatto che è stata la stessa CBC a produrre la precedente serie che ancora oggi è godibilissima. Citare 13 (non era un paragone) mi è venuto spontaneo date le tematiche che vengono affrontate anche in Anne.

 

 

Il fatto che sia di formazione non significa che debba essere di massa, o snaturare l'opera originale (per quanto bene si possa fare) per un appeal più ampio.

Parliamo inoltre di una serie di romanzi iniziata nel 1908, le serie che citi vanno verso i 40 anni, il pubblico interessato è sicuramente più vario di quello a cui lo vuoi attribuire.

 

Inoltre, proprio perché si parla di romanzi e serie di 40+ anni fa, una rivisitazione fedele ma moderna nell'espressione del media, mi pare tanto più encomiabile, proprio per permettere alle nuove generazioni di conoscere a pieno quello che è un classico senza tempo.

 

Una rivisitazione in chiave moderna, quando come ben citi vi sono tanti altri esponenti del genere, alcuni dei quali ottimi, l'avrei trovata molto poco appetibile.



#13
Sandra Martone

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Il fatto che sia di formazione non significa che debba essere di massa, o snaturare l'opera originale (per quanto bene si possa fare) per un appeal più ampio.
Parliamo inoltre di una serie di romanzi iniziata nel 1908, le serie che citi vanno verso i 40 anni, il pubblico interessato è sicuramente più vario di quello a cui lo vuoi attribuire.
Inoltre, proprio perché si parla di romanzi e serie di 40+ anni fa, una rivisitazione fedele ma moderna nell'espressione del media, mi pare tanto più encomiabile, proprio per permettere alle nuove generazioni di conoscere a pieno quello che è un classico senza tempo.
Una rivisitazione in chiave moderna, quando come ben citi vi sono tanti altri esponenti del genere, alcuni dei quali ottimi, l'avrei trovata molto poco appetibile.


Sono punti di vista diversi, il mio e il tuo, entrambi giusti a loro modo. Io, personalmente, penso che se Baz Luhrman avesse fatto una trasposizione di Romeo e Giulietta identica all'originale non avrebbe creato quel capolavoro che è il suo film visto che una versione cinematografica fedele dell'opera esisteva già ed era firmata Zeffirelli. Altro esempio: i Power Rangers, film dal target decisamente teen che strizza l'occhio agli under 30per "effetto nostalgia" ma che comunque si è stato rimodernizzato e non solo per gli effetti speciali. I 40enni di oggi non avevano bisogno dell'ennesimo "clone" di Anna dai Capelli Rossi, i 13enni di oggi di una versione più "fresca" sì.

#14
H4ch1k0

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Sono punti di vista diversi, il mio e il tuo, entrambi giusti a loro modo. Io, personalmente, penso che se Baz Luhrman avesse fatto una trasposizione di Romeo e Giulietta identica all'originale non avrebbe creato quel capolavoro che è il suo film visto che una versione cinematografica fedele dell'opera esisteva già ed era firmata Zeffirelli. Altro esempio: i Power Rangers, film dal target decisamente teen che strizza l'occhio agli under 30per "effetto nostalgia" ma che comunque si è stato rimodernizzato e non solo per gli effetti speciali. I 40enni di oggi non avevano bisogno dell'ennesimo "clone" di Anna dai Capelli Rossi, i 13enni di oggi di una versione più "fresca" sì.

 

 

Si ma è un parere talmente soggettivo da non meritare neanche una discussione, tantomeno in sede di recensione.

Un conto è il gusto personale, un conto è preferire il pesce alla carne e lamentarsi uscendo da una steakhouse.

 

La recensione verte praticamente quasi per intero su quanto la mancata modernizzazione dell'opera sia un'occasione sprecata, perché vi era del potenziale per attirare le nuove generazioni decisamente maggiore rispetto ad una trasposizione classica.

Tutti pensieri legittimi, ma senza alcun supporto di argomentazioni. E' tutto un 'forse', per nulla basato su dati tangibili. Poteva attirare le nuove generazioni, ma anche no, e chi dice che quest'opera non possa attirarle? Poteva essere un capolavoro, ma anche no, e chi dice che questa trasposizione non lo sia?
Anche il discorso del mancato capolavoro contemporaneo decade nel momento in cui la guardiamo dall'altro lato. Se la facevano contemporanea, si poteva benissimo dire che era un'occasione sprecata per la trasposizione definitiva dell'opera classica.

Insomma, per carità, a ognuno il suo e rispetto tranquillamente l'opinione. Non mi aspettavo se ne facesse il fulcro di una recensione su di un sito come Everyeye, ma non perché non condivida, ma perché, ripeto, talmente soggettiva e flebile nelle argomentazioni da renderne spicciola la lettura.

 



#15
Sandra Martone

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Si ma è un parere talmente soggettivo da non meritare neanche una discussione, tantomeno in sede di recensione.
Un conto è il gusto personale, un conto è preferire il pesce alla carne e lamentarsi uscendo da una steakhouse.
La recensione verte praticamente quasi per intero su quanto la mancata modernizzazione dell'opera sia un'occasione sprecata, perché vi era del potenziale per attirare le nuove generazioni decisamente maggiore rispetto ad una trasposizione classica.
Tutti pensieri legittimi, ma senza alcun supporto di argomentazioni. E' tutto un 'forse', per nulla basato su dati tangibili. Poteva attirare le nuove generazioni, ma anche no, e chi dice che quest'opera non possa attirarle? Poteva essere un capolavoro, ma anche no, e chi dice che questa trasposizione non lo sia?
Anche il discorso del mancato capolavoro contemporaneo decade nel momento in cui la guardiamo dall'altro lato. Se la facevano contemporanea, si poteva benissimo dire che era un'occasione sprecata per la trasposizione definitiva dell'opera classica.
Insomma, per carità, a ognuno il suo e rispetto tranquillamente l'opinione. Non mi aspettavo se ne facesse il fulcro di una recensione su di un sito come Everyeye, ma non perché non condivida, ma perché, ripeto, talmente soggettiva e flebile nelle argomentazioni da renderne spicciola la lettura.


Mi dispiace tu ritenga l'argomentazione flebile e soprattutto che sia deluso dal fatto di aver trovato una recensione "del genere" qui.




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