Titolo: BLUE REFLECTION - 幻に舞う少女の剣 (Blue Reflection - Maboroshi ni Mau Shojo no Ken - Blue Reflection - La spada della ragazza che danza nelle illusioni)
Sviluppatore: Gust
Data di uscita: 30/03/2017
Prezzo: 7800 Yen (edizione regolare) - 10800 yen (Premium Box) - 16800 yen (Special Collection Box)- 7800 yen (edizione digitale)
CERO Rating: C
Introduzione
Terza e ultima parte del cosiddetto "Gust Bishojo Matsuri" (poi diventata la seconda a seguito del rinvio di Yoru no Nai Kuni 2), Blue Reflection è stato presentato come un "Heroic RPG" ambientato in una scuola femminile, sceneggiato da tre famosi autori di romanzi e Light Novel, in paricolare Keiichi Sigsawa (noto per la serie di Kino no Tabi), con il character design dell'"eccentrico" Mel Kishida e fortemente pubblicizzato da riviste del settore come Dengeki Playstation. Ma al di là a tutta questa spinta pubblicitaria, il gioco merita o si tratta di un altro dei vari esperimenti falliti di Gust?
Storia
Hinako Shirai è una ragazza che si è appena trasferita alla scuola femminile Hoshinomiya. Appena un anno prima Hinako era considerata una promessa del balletto, ma a causa di un incidente al piede non è più stata in grado di danzare, con il risultato di chiudersi in sè stessa e pensare che la propria vita, priva della possibilità di danzare, non abbia più alcun senso.
Il primo giorno di scuola, a seguito dell'incontro con una compagna delle medie, Hinako si ritrova inspiegabilmente catapultata in una dimensione sconosciuta vagamente simile al mondo di tutti i giorni. Attaccata da alcune creature presenti in questo mondo (noto come Komon), grazie all'aiuto di due voci misteriose Hinako ottiene il potere di trasformarsi in una Reflector, una combattente il cui scopo è, apparentemente, collezionare "frammenti" che rappresentano varie tipologie di emozioni delle persone.
Ritornata nel mondo reale in maniera abbastanza improvvisa, Hinako diviene ancora più confusa dopo aver incontrato due compagne di classe, Yuzuki "Yuzu" Shijo e Raimu Shijo, che non solo sembrano conoscerla, ma sono anch'esse Reflector. Dopo un iniziale periodo di titubanza, Hinako decide di aiutarle nella loro missione, con la promessa che, una volta raccolti tutti i frammenti, sarà possibile esprimere un desiderio e con esso poter ballare di nuovo. Ma le è stato raccontato veramente tutto, o c'è qualcosa di misterioso nei comportamenti delle due sorelle?
A dispetto della pubblicità che tentava di promuoverlo con certe gratuità, la storia di Blue Reflection è primariamente incentrata sulle emozioni, le aspirazioni e le azioni delle ragazze che popolano la scuola, con il setting "fantasy" che, pur essendo uno dei cardini della struttura narrativa, serve come scopo per lo sviluppo della storia. La quantità di intermezzi nei capitoli è abbastanza elevata, anche se purtroppo solamente gli eventi principali sono doppiati. Altra bizzarria riguarda i tagli netti in certe scene di intermezzo e le inquadrature non proprio adatte.
Come già detto l'aspetto fantastico della storia è di fatto la cornice in cui si muovono i protagonisti ma non ne è necessariamente l'elemento principale, molte degli intermezzi riguardano la vita di tutti i giorni, con alcune libertà narrative per rendere gli eventi interessanti da vedere, e solo in un caso si può parlare di eventi drammatici per uno dei personaggi. Nonostante questo, la storia è decisamente piacevole a seguirsi, e solo in alcuni casi l'input dei tre sceneggiatori risulta non perfettamente coerente, con cambi troppo repentini di atmosfera, anche se c'è da dire che in genere i tentativi di umorismo generalmente funzionano. I dialoghi scritti da Sigisawa (principalmente Hinako) ricordano spesso la sua opera più famosa - Kino no Tabi - in particolar modo alcune "filosofie di vita" adottate dai personaggi.
Verso il finale della storia l'intera vicenda prende un aspetto molto più drammatico, ma niente che sconfini nella comicità involontaria. Il finale, seppure leggermente affrettato, fornisce una chiusura alla storia lasciando possibilità (molto vaghe, in verità) di una possibile seguito alla storia, anche se difficilmente con gli stessi personaggi.
I limiti della sceneggiatura si notano semmai nella scelta, incomprensibile, di relegare gli archi narrativi dei personaggi secondari esclusivamente ad eventi opzionali attivabili solo su input del giocatore, invece di meglio integrarli nella storia. A questo si aggiunge che sia Yuzu sia Raimu funzionano principalmente come strumenti della storia e solo verso la fine il gioco finalmente si decide a dedicargli un minimo di approfondimento.
Paradossalmente, anche alcuni dei mini-eventi più "gratuiti" (solamente per l'ambientazione e alcune inquadrature, occorre precisare) offrono minimi dettagli extra riguardo i personaggi.
In sintesi, la storia di Blue Reflection, sebbene non tocchi temi particolarmente profondi o con particolari novità, risulta uno dei punti di forza del titolo Gust.
Opening
Personaggi
Hinako Shirai
Doppiatrice: Yuuki Takada
La protagonista del gioco. Promettente ballerina, un anno prima dell'inizio della storia avrebbe dovuto partecipare ad una competizione oltreoceano, ma ha dovuto ritirarsi a causa di un infortunio al piede che le impedisce di danzare. Successivamente all'incidente Hinako si è letteralmente chiusa in sé stessa, ritenendo la sua vita priva di senso senza la danza.
Il primo giorno di scuola, per motivi sconosciuti, Hinako ottiene tramite Yuzuki e Raimu il potere di trasformarsi in una Reflector, ed assieme a loro continua a combattere con la speranza che il suo desiderio di danzare ancora possa avverarsi.
Yuzuki "Yuzu" Shijo
Doppiatrice: Marika Kono
Una delle due misteriose ragazze che offrono a Hinako il potere dei Reflector. Assieme a Raimu, si trasferisce nella scuola di Hinako il giorno dopo il loro incontro. Yuzu è dotata di una personalità esuberante ed è adorata da tutti. Pur avendo incontrato Hinako da poco, è sempre in cima alla sua lista di priorità.
Raimu Shijo
Doppiatrice: Sawako Hata
Sorella di Yuzu, a differenza di quest'ultima ha un approccio molto pragmatico allo scopo dei Reflector, privilegiando il raggiungimento dei risultati a dispetto dei sentimenti delle persone. Come Yuzuki, ritiene Hinako una persona molto importante per lei.
Sistema di gioco
Strutturalmente Blue Reflection è un RPG abbastanza tradizionale: per ogni capitolo sono presenti intermezzi di storia, una parte "libera" in cui è possibile interagire con le studentesse della scuola, partecipare a missioni opzionali o assistere ad eventi a casa di Hinako.
A partire dal capitolo 4 per proseguire nelle missioni di storia è necessario ottenere un certo numero di "punti" (generalmente attraverso le missioni secondarie). Dato che le missioni extra permettono di ottenere oggetti, migliorare i rapporti con le studentesse e ottenere frammenti di memorie, punto fondamentale dei potenziamenti come si dirà più avanti. Il numero delle missioni da svolgere è tale che negli ultimi capitoli spesso e volentieri ci si trova ad aver già completato i requisiti.
La sezione "scolastica", che a dire il vero ricorda più Tokyo Xanadu che Persona, vede Hinako aggirarsi per le varie parti della scuola (classi, campo sportivo, ecc.), interagendo con le altre studentesse, completando missioni o utilizzando l'App installata sul suo cellulare. A meno di non procedere con la storia è possibile ripetere certe sezioni senza limitazioni (il che è utile per sbloccare alcuni eventi opzionali).
Se si inizia una conversazione con uno dei personaggi di supporto in precisi momenti dei capitolo attiverà una scena di intermezzo nella quale sarà possibile scegliere la risposta che Hinako darà tra due scelte disponibili. La scelta corretta farà salire il livello di affinità di Hinako con il personaggio, sbloccando altri eventi. Buona parte di queste scene di intermezzo (purtroppo non doppiate) approfondiscono i rapporti con Hinako e le studentesse, nonché Hinako stessa, e spesso e volentieri consentono di ottenere ulteriori oggetti.
L'uso del celluare consente di visualizzare alcune app, comprese chat di gruppo e una specie di clone di Tamagotchi assolutamente inutile se non per ottenere un particolare trofeo. Di fatto, l'App è utile solamente per le rare chat di gruppo e per un blog che viene aggiornato ad ogni capitolo, e per il resto può essere tranquillamente ignorata.
Dopo aver parlato con i vari personaggi, si può anche decidere di far tornare Hinako a casa (a meno di situazioni particolari, tale scelta non fa avanzare la storia), da sola o accompagnata. Nel secondo caso sarà visualizzato un evento a caso tra quelli disponibili. Una volta a casa, Hinako può andare a dormire, fare un bagno, studiare, utilizzare il cellulare od altre attività che dipendono dal particolare capitolo. A seconda delle scelte effettuate si assisterà successivamente ad un breve intermezzo di vita scolastica ed in alcuni casi specifiche statistiche saliranno in maniera permanente.
Sebbene la scuola non sia particolarmente grande, è disponibile un sistema di spostamento veloce (che indica anche la presenza di intermezzi e/o missioni nelle varie aree della scuola), come in Tokyo Xanadu. Sempre all'interno della scuola è possibile salvare in qualsiasi momento dal menu.
Una volta accettata una missione (obbligatoria o secondaria) Hinako si ritroverà in una delle aree di Komon con dei compiti precisi, quali recuperare oggetti, sconfiggere nemici od altre motivazioni di storia.
Le aree di Komon sono abbastanza piccole ma con design abbastanza peculiari, a seconda delle emozioni ivi rappresentate. I nemici sono visibili e possono essere evitati. Le aree tendono ad ingrandirsi verso la fine del gioco, ma appare comunque incomprensibile la scelta di limitare fortemente l'esplorazione nelle fasi iniziali.
All'interno dei dungeon, oltre agli immancabili oggetti, sono presenti punti contestuali dove poter saltare da un punto all'altro del dungeon e aree in cui è possibile effettuare un semplice sistema di creazione di oggetti, necessari per i potenziamenti - tale attività è disponibile solo all'interno di Komon. A tal proposito si segnala che, a causa di una scelta non troppo felice, le missioni in cui è richiesta la creazione di oggetti tengono conto solo se l'oggetto sia stato creato senza verificare che sia effettivamente nell'inventario, con il risultato di generare nel giocatore inutile confusione.
Una volta iniziata la battaglia ci si trova di fronte ad un sistema di battaglia che ricorda molto quello di Grandia: i turni sono determinati a seconda della velocità dei vari attori in campo, ed è possibile "rallentare" i nemici con particolari attacchi. Durante le fasi tra un turno e l'altro sono attivabili dei comandi in tempo reale per proteggersi o caricare la percentuale di Ether sul campo di battaglia, velocizzare lo svolgimento dei turni, o restituire HP ai personaggi di supporto.
L'Ether è un punto focale del sistema di gioco, essendo la "sostanza" da cui le Reflector traggono il proprio potere. L'Ether può essere infatti utilizzato per ricaricare gli MP, proteggersi dagli attacchi nemici oppure speso per effettuare attacchi a ripetizione (Overdrive). Vi sono tre livelli di Overdrive: accedendo al livello 3 sarà effettuato anche un attacco combinato, disponibile solamente verso la fine del gioco.
Le azioni disponibili si dividono in supporto ed attacco: sebbene sia presente un attacco fisico a costo zero, il gioco si aspetta che l'uso delle abilità speciali sia la norma. Ogni abilità ha le sue caratteristiche e sta al giocatore scegliere la più adatta al momento. Come tipico di una certa scuola di RPG nipponici, il numero di abilità aumenta parecchio man mano che la storia prosegue, anche se molte di esse non sono realmente utili.
Non è possibile recuperare HP o MP tramite oggetti - i primi si recuperano solo con le apposite azioni, i secondi utilizzando l'abilità di ricarica di Ether, Ether Charge. Di fatto gli oggetti esistono solamente per potenziare - permanentemente o per un periodo di tempo limitato - le statistiche del gruppo.
Gli HP ed MP sono conmunque automaticamente recuperati alla fine della battaglia, scelta comprensibile vista l'implementazione di battaglia ma che alla lunga porta porta ad abusi.
La difficoltà delle battaglie è decisamente inesistente, e tranne rarissimi casi è praticamente impossibile morire. Verso la fine del gioco inoltre i nemici si limitano ad avere un numero di HP molto più alto, senza utilizzare altri attacchi - ed in ogni caso le abilità del party sono tali da sconfiggerli facilmente.
Menzione particolare sono le battaglie con i boss, in quanto durante queste ultime viene sbloccata anche la possibilità di utilizzare alcune compagne di classe come supporto: durante in momenti particolari, possono essere "richiamate", avendo accesso ad attacchi extra, recupero HP, ecc. I personaggi di supporto, sino a quattro per ogni Reflector, hanno un certo numero di HP legato agli HP del membro del gruppo, ed in caso di danni eccessivi, possono ritirarsi dalla battaglia.
I boss in genere sono composti da parti secondarie ed una parte principale. Le parti secondarie (che hanno attacchi propri) possono essere distrutte, ma solo per il turno in corso, trascorso il quale si rigenerano. Il loro bassissimo numero di HP (in genere un decimo di quelli del boss) ne rende tuttavia possibile la distruzione ripetuta.
A differenza delle battaglie tradizionali, i boss offrono un minimo livello di sfida dato il gran numero di attacchi a loro disposizione, e pertanto è necessario un minimo di strategia.
In conclusione si può sicuramente affermare che il sistema di battaglia di Blue Reflection è semplicemente un "mezzo" per raccontare la storia, che potrebbe benissimo reggersi anche nella forma di un Visual Novel.
Il sistema di potenziamento è degno di menzione per il semplice motivo che funziona in maniera abbastanza non convenzionale.
In questo gioco infatti non si guadagna esperienza né si sale di livello sconfiggendo i nemici, bensì ottenendo frammenti di memorie dalle missioni. Tali frammenti possono poi essere usati per incrementare una delle cinque statistiche disponibili. Una volta che le statistiche raggiungono un certo livello si sbloccano ulteriori abilità - i requisiti sono sempre visibili dalla schermata principale.
Altri tipi di frammenti sono usati invece per potenziare i singoli skill. Ogni abilità ha un certo numero di slot che possono essere riempiti con la seconda tipologia di frammenti, se compatibili. Gli effetti visti finora variano da un aumento di attacco ma aumento del consumo di Ether, rigenerazione HP, ecc.
Il sistema è abbastanza complicato, ma come si è detto la mancanza di sfida ne mina le fondamenta, anche perché il corretto uso dei frammenti rende il gioco ancora più facile. La longevitù si attesta nella media (circa 30 ore), ed è prevista una funzione di New Game+, inutile in quanto è possibile completare tutto in un'unica sessione.
Infine occorre spendere due parole sul vergognoso piano di DLC offerto da Gust, che prevede un Season Pass molto più costoso del gioco stesso (circa 80 Euro) e solamente costumi cosmetici per ognuno dei 15 personaggi, al costo di circa 600 yen cadauno (circa 5 Euro), con un "evento extra" previsto per luglio, come contentino finale. Non solo qualcosa di decisamente esecrabile, ma anche inutile. Il consiglio è di evitare qualsiasi acquisto.
Comparto tecnico
Blue Reflection, graficamente parlando, è una massa di contraddizioni: da un lato i modelli ricalcano abbastanza fedelmente i design di Mel Kishida e le loro animazioni durante il gioco sono decenti, seppure non particolarmente ispirate, dall'altro le animazioni durante le scene di intermezzo sono abbastanza robotiche, per non parlare di certe bizzarre scelte di inquadratura, che poco hanno a che fare con il fanservice.
Il gioco gira, come buona parte dei titoli nipponici di nicchia, sub-HD. La scelta delle fonti delle luce e delle texture a volte funziona, a volte, specie nel caso delle forme Reflector di Hinako, Yuzu e Raimu, effetti non voluti tipo plastica negli abiti e nei capelli. I mostri sono abbastanza anonimi, salvo i boss (che purtroppo sono "riciclati" per motivi di storia), e i dungeon sono interessanti da un punto di vista visivo-artistico, ma tecnicamente solo decenti, anche se ci sono alcune scelte tecniche che si legano alla storia in maniera interessante (il movimento di Hinako dentro Komon è più "fluttuante", a segnalare l'irrealtà di quella dimensione, ad esempio). Sono presenti casi, non frequenti, in cui il doppiaggio non è completamente in sincronia con il movimento della bocca, con il risultato di avere personaggi che aprono la bocca senza dire nulla per circa 4-5 secondi prima che parta il parlato.
Sul sistema di test (PS4 Pro) il frame rate oscilla tra i 30 ed i 60 frame al secondo, a seconda delle situazioni. I cali maggiori avvengono, paradossalmente, durante le scene di intermezzo in tempo reale.
Le tipologie di dungeon sono soltanto cinque e, come detto sopra, solo verso la fine del gioco compaiono zone ampie (forse troppo ampie, visto che risultano abbastanza spoglie), mentre per buona parte della storia si è confinati in zone molto piccole.
Di contrasto, le musiche, composte da Hayato Asano, qui al suo primo lavoro da solo dopo aver collaborato ad altri titoli Gust come Yoru no nai Kuni, sono decisamente al di sopra della media e sottolineano con la dovuta enfasi gli intermezzi. Le tracce di battaglia sono anch'esse buone, in particolare quella di battaglia "standard" (OVERDOSE). Le sigle di apertura e chiusura sono invece abbastanza anonima.
Ottimo il doppiaggio, anche se, come si è detto, tutte le scene di intermezzo secondarie non sono doppiate.
Conclusioni
Al di là della promozione ossessiva e delle "particolarità" di Mel Kishida, Blue Reflection è un RPG competente che non eccelle in niente ma con alcune idee interessanti e con qualche problema tecnico. La storia, sebbene con alcune sciocche limitazioni fa da padrone, e se da un lato la facilità è decisamente eccessiva, dall'altro è un vantaggio per i giocatori meno esperti.
Il gioco non è sicuramente per tutti, e taluni saranno sicuramente irritati dalle inquadrature bizzarre, dalle limitazioni tecniche e di gioco a volte incomprensibili, dal fanservice presente "a sprazzi", e dal setting scolastico, abbastanza abusato in questo momento. Tuttavia, al di là di queste numerose imperfezioni si trova una storia abbastanza coinvolgente. Nel caso di un arrivo in occidente (probabile, vista la traduzione inglese dei trofei), il consiglio è, se possibile, di provarlo senza preconcetti in un senso o nell'altro.
Storia 7,5
Grafica e tecnica 6,0
Giocabilità 6,5
Longevità 6,5
Colonna sonora, effetti e doppiaggio 7,5
Voto globale 6,5