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La trama nei videogames

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Questa discussione ha avuto 30 risposte

#16
Guest_Frank_WesteYe

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Attenzione, nessuno sta dicendo che i videogiochi con una bella trama non siano validi.

Si sta dicendo che per narrare una storia è il medium meno adatto, e a grandi linee concordo.

Perché alla fine di giochi che riescono a "narrare" bene usando il gameplay, ovvero la cosa che rende il videogame quello che è, ci sono, ma li conto sulle dita di una mano.

Gran parte dei videogame oggi sono wannabe telefilm (Walking Dead, LiS, Heavy Rain, Beyond, Until Dawn, ecc) o wannabe film con cutscene ogni 10 minuti (quasi tutti i tripla A), che in effetti renderebbero meglio in altre arti.

Perché rendiamoci conto che quando guardiamo una cutscene, stiamo guardando un film, non un videogioco.

Il videogioco è quando pigiamo i tasti a tempo, non quando poggiamo il controller e ci godiamo regia e fotografia di una scena scriptata.

 

Immaginiamo che Life is Strange fosse stato pensato come un serial coerente, che non deve fornire scelte ridicole o situazioni stupide (tipo raccogliere bottiglie). Immaginatevelo girato come Twin Peaks o Stranger Things.

Ora, capisco che si entri nel reame dei gusti personali, ma per me sarebbe stato decisamente più potente ed interessante.

 

Specifico che tutti i giochi che ho citato li ho giocati e graditi, ma ciò non toglie la mia "considerazione" finale.

 

EDIT: esempio perfetto è l'ultimo Zelda, che ha una trama risibile, completamente ignorabile, ma che come videogioco spacca i culi a destra e a manca.


Modificata da Frank_West, 30 April 2017 - 03:15 PM.


#17
Unmasked

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Attenzione, nessuno sta dicendo che i videogiochi con una bella trama non siano validi.

Si sta dicendo che per narrare una storia è il medium meno adatto, ed a grandi linee concordo.

Perché alla fine di giochi che riescono a "narrare" bene usando il gameplay, ovvero la cosa che rende il videogame quello che è, ci sono, ma li conto sulle dita di una mano.

Gran parte dei videogame oggi sono wannabe telefilm (Walking Dead, LiS, Heavy Rain, Beyond, Until Dawn, ecc) o wannabe film con cutscene ogni 10 minuti (quasi tutti i tripla A), che in effetti renderebbero meglio in altre arti.

Perché rendiamoci conto che quando guardiamo una cutscene, stiamo guardando un film, non un videogioco.

Il videogioco è quando pigiamo i tasti a tempo, non quando poggiamo il controller e ci godiamo regia e fotografia di una scena scriptata.

 

Immaginiamo che Life is Strange fosse stato pensato come un serial coerente, che non deve fornire scelte ridicole o situazioni stupide (tipo raccogliere bottiglie). Immaginatevelo girato come Twin Peaks o Stranger Things.

Ora, capisco che si entri nel reame dei gusti personali, ma per me sarebbe stato decisamente più potente ed interessante.

 

Specifico che tutti i giochi che ho citato li ho giocati e graditi, ma ciò non toglie la mia "considerazione" finale.

 

EDIT: esempio perfetto è l'ultimo Zelda, che ha una trama risibile, completamente ignorabile, ma che come videogioco spacca i culi a destra e a manca.

 

Lol, perchè forse non ti sei soffermato bene a pensare cosa significhi "narrare col gameplay".

Tu stai intendedo solo la cosa letteralmente. Amplia i tuoi orizzonti di analisi e renditi conto che un (esempio) jrpg qualsiasi (tutti!) ti "narra" il mondo di gioco col gameplay anche semplicemente quando passeggi per le città e parli con i npc. È un'altra cosa, per esempio, che non potrai mai fare con un film/libro/serie tv: lì tutto è costretto ad essere un susseguirsi di descrizioni, dialoghi o azioni prestabilite e finalizzate. In un videogioco hai la libertà di narrarti il mondo di gioco anche fermandoti quando ti pare e piace ad osservare quel panorama sullo scoglio, con quella musica di fondo. Anche quello fa parte del "raccontare"... non sarà trama in sè per sè, nel senso crudo della parola, ma è parte del contesto narrativo (specialmente nel mio esempio del jrpg: la città, i npc... sono parte del lore, e quindi del background narrativo... e quindi infine parte dell'insieme "tramistico" del gioco).

 

La "trama" non sta solo nelle "cutscenes ogni 10 minuti... wannabe telefilm" (citandoti). La trama spesso sta anche in tutto il contorno delineato quando giochi. Ma fosse anche solo nelle cutscene... che problema ci sarebbe? Il media è comunque differenziato dalle fasi nel mezzo, giocate, appunto. Col tuo ragionamento allora si sarebbe dovuto bocciare il cinema come "wannabe teatro". E lo era. Ma... e quindi?! Sarebbe un qualcosa di negativo? È normale che questi media si basino l'uno sull'altro, in parte. Ma ognuno mantiene la sua unicità e il videogioco non è da meno. Anzi.

 

E l'esistenza di giochi eccellenti pur senza una trama (nel senso letterale) prepotente, come Zelda che tu hai menzionato, non fa altro che dimostrare come il media del gaming sia flessibile, malleabile e aperto a varie possibilità. Non è la dimostrazione che la trama è superflua. Anche perchè è lo stesso che accade anche in letteratura, cinema, teatro, lol: anche lì ci sono opere che sorvolano sulla trama, per concentrarsi unicamente su cose tipo la regia, o gli effetti speciali, o il cast, o la simbologia, e la trama è un semplice cavillo. Gli stessi cinepanettoni hanno delle trame Zelda-like, nel senso che, strutturalmente, sono lì solo per fare da "pretesto": il vero scopo del film è concatenare sketch e battute divertenti. Lo spettatore sa fin dall'inizio di un film di Zalone che alla fine lui farà innamorare la ragazza ed avrà il suo lieto fine: non è per lo svolgimento di quel filone che il film è stato creato nè per quello che lo spettatore lo guarda.



#18
Guest_Frank_WesteYe

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Lol, perchè forse non ti sei soffermato bene a pensare cosa significhi "narrare col gameplay".

Tu stai intendedo solo la cosa letteralmente. Amplia i tuoi orizzonti di analisi e renditi conto che un (esempio) jrpg qualsiasi (tutti!) ti "narra" il mondo di gioco col gameplay anche semplicemente quando passeggi per le città e parli con i npc. È un'altra cosa, per esempio, che non potrai mai fare con un film/libro/serie tv: lì tutto è costretto ad essere un susseguirsi di descrizioni, dialoghi o azioni prestabilite e finalizzate. In un videogioco hai la libertà di narrarti il mondo di gioco anche fermandoti quando ti pare e piace ad osservare quel panorama sullo scoglio, con quella musica di fondo. Anche quello fa parte del "raccontare"... non sarà trama in sè per sè, nel senso crudo della parola, ma è parte del contesto narrativo (specialmente nel mio esempio del jrpg: la città, i npc... sono parte del lore, e quindi del background narrativo... e quindi infine parte dell'insieme "tramistico" del gioco).

 

La libertà del fruitore è proprio una delle cose che, per raccontare una storia, trovo più deleteria.

Per assurdo, più libertà hai, più coerenza e credibilità vengono a mancare.

Entrando nello specifico del tuo post: parlare con tutti gli NPC, di cui il 70% ti dicono stupidaggini inutili?

Hai una missione da fare, il destino del mondo è sulle tue spalle, ma meglio perder tempo a parlare con tutti e fare minigiochi.

Questo intendo quando parlo di coerenza e credibilità in una storia. Che è cosa diversa dal lore/worldbuilding, cosa in cui i giochi non hanno problemi.

 

 

La "trama" non sta solo nelle "cutscenes ogni 10 minuti... wannabe telefilm" (citandoti). La trama spesso sta anche in tutto il contorno delineato quando giochi. Ma fosse anche solo nelle cutscene... che problema ci sarebbe? Il media è comunque differenziato dalle fasi nel mezzo, giocate, appunto. Col tuo ragionamento allora si sarebbe dovuto bocciare il cinema come "wannabe teatro". E lo era. Ma... e quindi?! Sarebbe un qualcosa di negativo? È normale che questi media si basino l'uno sull'altro, in parte. Ma ognuno mantiene la sua unicità e il videogioco non è da meno. Anzi.

 

Teatro e cinema sono due cose diversissime.

Proprio come impostazioni, obiettivi, e regole che seguono.

Una cutscene invece è di fatto un mini film inserito tra varie sezioni di videogame, non è una contaminazione tra diverse arti.

Non è questione di negativo o positivo, il mio ragionamento nasce dalla domanda volutamente provocatoria: "la trama che ho apprezzato in questo videogame, non sarebbe risultata migliore in un altro media?"

 

 

E l'esistenza di giochi eccellenti pur senza una trama (nel senso letterale) prepotente, come Zelda che tu hai menzionato, non fa altro che dimostrare come il media del gaming sia flessibile, malleabile e aperto a varie possibilità. Non è la dimostrazione che la trama è superflua. Anche perchè è lo stesso che accade anche in letteratura, cinema, teatro, lol: anche lì ci sono opere che sorvolano sulla trama, per concentrarsi unicamente su cose tipo la regia, o gli effetti speciali, o il cast, o la simbologia, e la trama è un semplice cavillo. Gli stessi cinepanettoni hanno delle trame Zelda-like, nel senso che, strutturalmente, sono lì solo per fare da "pretesto": il vero scopo del film è concatenare sketch e battute divertenti. Lo spettatore sa fin dall'inizio di un film di Zalone che alla fine lui farà innamorare la ragazza ed avrà il suo lieto fine: non è per lo svolgimento di quel filone che il film è stato creato nè per quello che lo spettatore lo guarda.

 

Mmmh, questo è un discorso interessante a cui non avevo pensato a fondo.

Però ti dico che il videogame è imprigionato dal fatto che deve essere "divertente", nell'accezione più semplice del termine.

Un film, o un libro, invece, basandosi solo su forma e sostanza, vengono assorbiti passivamente ed hanno, per assurdo, una maggiore libertà di "fottere" i fruitori.

Faccio un esempio pratico, che è un concetto che faccio fatica a spiegare.

Un film come Schindler's List non è divertente, ma veicola un messaggio e un sentimento attraverso immagini che non sono assolutamente piacevoli.

Un libro come Bunker Diary riesce a darti un pugno nello stomaco anche solo giocando con l'impaginazione o scrivendo male le parole.

Un videogioco invece non può esimersi dall'essere divertente nella sua componente gameplay, e quando deve veicolare, per esempio, il "pugno nello stomaco" di cui parlavo prima, deve per forza ricorrere alla cutscene, quindi al cinema (pensiamo a Last of Us, Final Fantasy VII, ecc).

A mio parere quindi l'obbligo di avere una componente ludica finisce per limitare la libertà d'espressione del videogioco, che deve quindi appoggiarsi ad altri medium.


Modificata da Frank_West, 30 April 2017 - 04:47 PM.


#19
d1ablo

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il signore degli anelli è una pizza (il film) parla di quattro nani che fanno trekking verso un vulcano, mai capito cosa abbia di epico

 

entro ed esco subito dal topic



#20
DjCala

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Secondo me il videogioco è un medium all'altezza del cinema, delle serie tv, dei libri ecc...E' semplicemente diverso e narra a modo suo, alternando gameplay a filmati e scelte, a documenti da leggere per approfondire la lore ed affezionarsi al mondo che ci circonda ed ai personaggi. 

Il videogioco è in costante crescita da questo punto di vista, non di rado sto trovando sempre più videogiochi che mi fanno provare emozioni forti e sempre più film che mi fanno solo sbadigliare, perchè il cinema è un medium saturo che difficilmente riesci ad inventarsi qualcosa di nuovo (nonostante ci siano ancora capolavori per fortuna).

Aggiungo che per ogni gioco che viene annunciato, la prima cosa che guardo è proprio la trama, di capire se è ben presente o meno...questo è decisamente l'aspetto principale di valutazione, poi ci sono anche giochi (e generi) su cui posso sorvolare con la trama, ma quando questa è presente sicuro hanno la mia attenzione.

Adesso riceverò una marea di insulti, ma ad esempio a me il tanto acclamato Zelda, non interessa minimamente, mi sono informato e mi è stato detto che a livello di trama è davvero poca cosa, quindi mi mancherebbe l'incipit principale per spolpare un gioco così vasto, so già che mi andrebbe a noia molto in fretta.



#21
Zohar

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il signore degli anelli è una pizza (il film) parla di quattro nani che fanno trekking verso un vulcano, mai capito cosa abbia di epico

 

per quanto riguarda i videogiochi basta che parli di ghost trick e life is strange per pisciare in testa a questo tizio

Così no però...



#22
Matte44

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Secondo me il videogioco è un medium all'altezza del cinema, delle serie tv, dei libri ecc...E' semplicemente diverso e narra a modo suo, alternando gameplay a filmati e scelte, a documenti da leggere per approfondire la lore ed affezionarsi al mondo che ci circonda ed ai personaggi. 

Il videogioco è in costante crescita da questo punto di vista, non di rado sto trovando sempre più videogiochi che mi fanno provare emozioni forti e sempre più film che mi fanno solo sbadigliare, perchè il cinema è un medium saturo che difficilmente riesci ad inventarsi qualcosa di nuovo (nonostante ci siano ancora capolavori per fortuna).

Aggiungo che per ogni gioco che viene annunciato, la prima cosa che guardo è proprio la trama, di capire se è ben presente o meno...questo è decisamente l'aspetto principale di valutazione, poi ci sono anche giochi (e generi) su cui posso sorvolare con la trama, ma quando questa è presente sicuro hanno la mia attenzione.

Adesso riceverò una marea di insulti, ma ad esempio a me il tanto acclamato Zelda, non interessa minimamente, mi sono informato e mi è stato detto che a livello di trama è davvero poca cosa, quindi mi mancherebbe l'incipit principale per spolpare un gioco così vasto, so già che mi andrebbe a noia molto in fretta.

 

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#23
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Finche il videogiocatore Confondera' trama e narrazione non c e manco la speranza che i videogiochi diventino un medium adatto alla narrazione

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#24
Unmasked

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Finche il videogiocatore Confondera' trama e narrazione non c e manco la speranza che i videogiochi diventino un medium adatto alla narrazione

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Il videogiocatore può confondere il cazz0 che gli pare. Non cambia ciò che gli sviluppatori creano :asd:



#25
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Il videogiocatore può confondere il cazz0 che gli pare. Non cambia ciò che gli sviluppatori creano :asd:

Quindi il videogioco e' il primo medium a non tenere conto del feedback della propria utenza per progredire nel linguaggio
Interessante

#26
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Quindi il videogioco e' il primo medium a non tenere conto del feedback della propria utenza per progredire nel linguaggio
Interessante

 

"Utenza" è generico. Non sarà mai TUTTA l'utenza a percepire una data cosa in un dato modo.

E i medium hanno sempre due livelli (o più): se buona parte dell'utenza non riesce ad andare oltre il primo, possono comunque continuare sulla loro strada per l' "altra" parte.



#27
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"Utenza" è generico. Non sarà mai TUTTA l'utenza a percepire una data cosa in un dato modo.
E i medium hanno sempre due livelli (o più): se buona parte dell'utenza non riesce ad andare oltre il primo, possono comunque continuare sulla loro strada per l' "altra" parte.

Mmm non credo. Mai visto un analisi/recensione/parere della critica che analizzasse l aspetto narrativo di un videogioco. Si forse si qualcosa su grim fandango vent'anni fa circ. Poi basta.
Quello videoludico e' un settore e non vanta gli stessi circoli esse' che il cinema si e' costruito in centocinquantanni. Ci vuole tempo. Ancora siamo allo stadio in cui KL videogioco deve essere inteso arte, i feedback sono le rewiew e i più grandi network del mondo non tengono in considerazione la narrativa. Solo la trama.
Non troveremo trafiletti di artisti affermati nel settore parlare in modo analitico di narrazione.
Non troveremo li stessi circoli che hanno favorito cinema e letteratura in questo ambito.
Perche?
Ancora presto
Coscienza di massa

Il tempo e' la risposta, torno al concetto di prima

Modificata da REDFIRE 117, 05 May 2017 - 03:07 PM.


#28
Sindelion

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Per me la trama in un gioco costituisce un buon 90% dell'interesse. Se la trama non mi convince, difficilmente arrivo alla fine del gioco, viceversa una buona trama può farmi soprassedere su un gameplay poco interessante e spingermi cmq a spolpare tutto il gioco per carpirla sino in fondo. 2 esempi che mi vengono in mente sono Assassin's Creed (il gameplay è praticamente sempre lo stesso, o quasi, ma quello che mi tiene incollato allo schermo facendomi spolpare ogni gioco fino all'osso è la trama generale) e Final Fantasy 13 (che ai più non è piaciuto, ma a parer mio ha una delle più belle trame mai giocate).



#29
Guest_Sambukan MolinarineYe

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Mi viene da pensare al caso uncharted 4: molti lo considerano il peggiore per la sua natura meno sparacchina e più incentrata sul racconto. Io proprio per questo lo considero il migliore della serie, nonchè uno dei giochi più belli su cui abbia mai messo le mani. Per me la trama in un gioco è fondamentale, non importa che sia complessa o ultra elaborata, ma deve sapermi prendere. Se the witcher non fosse stato così bravo a raccontare le sue storie, probabilmente lo avrei abbandonato dopo mezz'ora. Poi ovviamente dipende sempre dal tipo di gioco che abbiamo tra le mani, sicuramente non cerco una trama trascinante in un picchiaduro.

 

Il giorno in cui i giochi saranno tutti senza trama appenderò la console al chiodo, tuttavia non capisco sta battaglia eterna tra i giochi e gli altri medium. Da amante delle storie, non ho problemi a fare fagotto di quelle raccontate sia nei giochi, che nei film o nei libri. Una bella storia è una bella storia, dove la si ascolta che differenza fa?



#30
Escher

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Una bella storia è una bella storia, dove la si ascolta che differenza fa?

 

Concordo

 

Sicuramente anzi il videogioco ha dalla sua un'interazione superiore, e certe esperienze sono molto più immersive. Aiuta a VIVERE alcune cose meglio, ed è sicuramente un pregio che da solo non basta, ma insieme ad una buona scrittura può fare la differenza

 

C'è anche da dire come dice red, trama e narrazione sono argomenti complessi, ed inserire una variabile preponderante come la parte giocata in qualche modo cambia il ritmo.

 

DIciamo che c'è ancora tanto lavoro da fare per dare una visione coerente di insieme, il gioco potrebbe in futuro non seguire gli schemi del cinema (come fa uncharted) ma crearne proprio di nuovi, ibridi magari, contestualizzando la parte giocata non come un filler tra filmati, ma come parte integrante della trama, del racconto e dell'esperienza in toto (horizon si avvicina lievemente per certe cose imho)

 

Ma è un medium giovane, cambierà, ed è giusto così. 






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