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Videogiochi difficili al punto giusto


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Questa discussione ha avuto 18 risposte

#1
The Newser

The Newser
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Videogiochi difficili al punto giusto
Nioh è solo l'ultimo videogioco che fa della difficoltà elevata un motivo di vanto. Ma come evitare che la sfida diventi frustrazione?
..
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#2
Guest_II-FALCON-IIeYe

Guest_II-FALCON-IIeYe
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mi trovo d'accordo con questo Inaba.. non basta una difficoltà crescente per rendere un gioco difficile e appagante, servono altri stimoli!

#3
DeJust

DeJust
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Ottimo articolo per entrare nella mente di un game designer.
Interessante e valida la teoria esposta da Atushi Inaba.

#4
Lian

Lian
  • One Eye

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Articolo molto ma molto interessante! Compliments!

#5
Sorareturn_91

Sorareturn_91
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Wow, interessantissima questa cosa!
Mentre leggevo ci stavo ragionando su, ed effettivamente la sensazione descritta della percezione di difficoltà che, inizialmente sembra alta, poi si affievolisce per una assimilazione delle meccaniche, ma che poi torna a sorprenderti è una cosa che non mi è per nulla nuova.
Solitamente quando percepisco questa cosa, si tratta di prodotti molto ben bilanciati e che mi tengono impegnato.
Bello come una sensazione sia stata in qualche modo "spiegata", grande articolo complimenti!

#6
Fox Hound

Fox Hound
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veramente interessante l'approccio di Inaba.

#7
kwak

kwak
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l'argomento è veramente interessante ma vorrei soffermarmi sulla qualità della scrittura che è veramente eccellente.
Purtroppo ultimamente leggo molti articoli in cui l'utilizzo di metafore, similitudini, iperboli è veramente portato all'eccesso e la ricerca, che spesso risulta forzata e ed effettuata in modo affettato, di parole inusuali o difficili la trovo onestamente fuori contesto.
Secondo me certi modi di scrivere, che sembrano voler ammiccare al lettore risultando simpatici, complicano invece la comprensione del testo, e sono spesso un riempitivo che tende ad allungare la minestra a causa di una evidente pochezza di contenuti.
Quindi rinnovo i complimenti all'autore di questo articolo che invece risulta chiaro, leggibile e godibile pur approfondendo un argomento particolare. Spero di leggerne molti altri con la stessa qualità.

#8
JJay

JJay
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Io personalmente sono uno di quelli che se può scegliere parte almeno da "difficile" e mi trovo praticamente sempre bene così, ovviamente ogni giocatore conosce le sue capacità, che siano shooter o action, una delle scelte più importanti la facciamo noi all'inizio quando scegliamo una tra le opzioni che ci vengono concesse, poi il resto è tutto in mano a loro che devono pensare a creare una buona AI con delle situazioni che ti mettano in difficoltà senza essere frustranti, ma per chi lo vuole ci dovrebbe essere anche il "quasi impossibile" secondo me. Se un gioco fila liscio senza bisogno di un po' di impegno come fa a dare soddisfazione? su questo imho il nuovo Doom insegna, un ottimo gioco ben bilanciato (a difficile).

#9
Bryanzell

Bryanzell
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Io abbandonai i single player appunto per la loro IA pessima, difficoltà ridicola, soprattutto negli FPS.
Dall'altra parte giochi opposti alla Dark Solus non mi ispirano per nulla, 2 colpi e muori.
Tutto ciò mi ha portato a giocare quasi esclusivamente online, vedi Overwatch, Rocket League, Hearthstone, HoTS...li si che la difficoltà aumenta all'aumentare delle capacità! Ovviamente in modalità classificata.

Certo purtroppo mancano completamente storia, narrazione e profondità di gioco così, è il rovescio della medaglia

#10
Sun895

Sun895
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Mi piace molto l'incremento di difficoltà che stanno avendo molti giochi ultimamente, ora sto giocando a dishonored 2 a difficile e devo dire che è abbastanza stimolante. Anche the witcher 3 a "marcia di morte" era fantastico e ti faceva apprezzare un sistema di combattimento praticamente perfetto(per me, so che a molti non è piaciuto).
Ho finito quasi tutti i Souls ma a fatica perchè non amo il dover far grinding su un action.
Il discorso di Inaba su Bayonetta è perfetto e son daccordo, peccato che nel secondo episodio la difficoltà si siandi molto abbassata.

#11
Giumangi

Giumangi
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Io abbandonai i single player appunto per la loro IA pessima, difficoltà ridicola, soprattutto negli FPS.
Dall'altra parte giochi opposti alla Dark Solus non mi ispirano per nulla, 2 colpi e muori.
Tutto ciò mi ha portato a giocare quasi esclusivamente online, vedi Overwatch, Rocket League, Hearthstone, HoTS...li si che la difficoltà aumenta all'aumentare delle capacità! Ovviamente in modalità classificata.

Certo purtroppo mancano completamente storia, narrazione e profondità di gioco così, è il rovescio della medaglia


Dark Souls ha una componente che molti che lo hanno giocato, provenienti da action e FPS, poco afferrano cioé quella ruolistica. Se costruisci il personaggio bene ti posso assicurare che Dark Souls diventa una passeggiata. Se lo costruisci a tromba diventa un gioco praticamente impossibile in certi passaggi. In realtá é tutto fuorché difficile, ma devi pianificare il PG. Non dico che sia il tuo caso, ma ho sentito/visto troppe volte giocatori che facevano i personaggi ad minchiam e poi si lamentavano della difficoltá. Gente che ha ripetuto centinaia di volte un boss perché non capiva che tipo di danno fare (abituati agli action dove basta di solito mnemonizzare il moveset). Poi DS é "bastardo" per molte cose ma quella della difficoltá é diventata un po' una leggenda metropolitana.

Detto ció, a questo riguardo, direi che é questo l'unico elemento che manca nell'ottimo articolo. I game designer devono tenere in conto la parte di abilitá del giocatore (che si acquisisce giocando), ma c'é anche una componente di "studio" che andrebbe saggiata. Certo vale di piú per alcuni giochi: strategici, tattici, RPG e i vari cross-over. Ma cambia profondamente le carte in tavola se ci pensate.

Modificata da Giumangi, 17 February 2017 - 02:37 PM.


#12
bonjovi1984

bonjovi1984
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lo so che sto per dire una eresia!!! Ma se ci fosse una difficoltà facile per nabbi come me di questa tipologia di gioco per dark souls, bloodborne e nioh li prenderei subito...ma dopo nn sarebbero più loro

#13
Cocò

Cocò
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l'argomento è veramente interessante ma vorrei soffermarmi sulla qualità della scrittura che è veramente eccellente.
Purtroppo ultimamente leggo molti articoli in cui l'utilizzo di metafore, similitudini, iperboli è veramente portato all'eccesso e la ricerca, che spesso risulta forzata e ed effettuata in modo affettato, di parole inusuali o difficili la trovo onestamente fuori contesto.
Secondo me certi modi di scrivere, che sembrano voler ammiccare al lettore risultando simpatici, complicano invece la comprensione del testo, e sono spesso un riempitivo che tende ad allungare la minestra a causa di una evidente pochezza di contenuti.
Quindi rinnovo i complimenti all'autore di questo articolo che invece risulta chiaro, leggibile e godibile pur approfondendo un argomento particolare. Spero di leggerne molti altri con la stessa qualità.


Beh che dire grazie mille! Temevo sinceramente che l'articolo sarebbe stato di difficile comprensione, ma il tuo commento è quello di altri mi hanno rincuorato

#14
Ol Dirty Bastard

Ol Dirty Bastard
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Mi dispiace moltissimo essere in giro e dal telefono non posso approfondire l'argomento, pero devo assolutamente complimentarmi per l'articolo, é davvero ben fatto.
Cattura l'attenzione, é scritto in maniera impeccabile e non perde mai il filo divagando inutilmente.
Davvero bravo.

#15
Frank Mostarda

Frank Mostarda
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lo so che sto per dire una eresia!!! Ma se ci fosse una difficoltà facile per nabbi come me di questa tipologia di gioco per dark souls, bloodborne e nioh li prenderei subito...ma dopo nn sarebbero più loro

Concordo, a me dispiace di non essere particolarmente abile nel gaming, perché i souls e bloodborne hanno delle ambientazioni e atmosfere spettacolari e mi piacerebbe un bel po' riuscirci a giocare.




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