http://www.ilfattoqu...0-anni/3068479/
si sentiva di walmart...il problema successione è enorme. e mi chiedo come sia possibile che non ci sia nessun gruppo italiano che voglia prendere la più importante realtà della gdo alimentare del paese..il tutto conquistato nonostante l'ostracismo della sinistra italiana in tante regioni
Modificata da maronno, 01 October 2016 - 10:45 AM.
...e mo adesso a chi la lascia l'Esselunga ?
...so che era in rotta coi figli, ritenedoli degli incapaci, e stava cercando di lasciare ad altri l'azienda, anche a costo di venderla alla grande distribuzione francese (o comunque straniera)...
si sentiva di walmart...il problema successione è enorme. e mi chiedo come sia possibile che non ci sia nessun gruppo italiano che voglia prendere la più importante realtà della gdo alimentare del paese..il tutto conquistato nonostante l'ostracismo della sinistra italiana in tante regioni
figuriamoci se non la si buttava in politica
figuriamoci se non la si buttava in politica
non è politica,è un fatto.... non piace,non è colpa mia
Speriamo resti italiana. Walmart farebbe disastri.
sai non è tanto questione di disastri, esselunga non ha bisogno di cambiare modello di business..sarebbe folle comprare alle cifre che girano e poi cambiare gestione. Già adesso esselunga è il supermercato che guadagna di più per metro quadro, sicuramente in italia, ma anche in europa non sarà messa male....sarebbe come comprare apple e voler cambiare il modello di vendita.
Non è riuscito a superare quel difetto fondamentale dell'imprenditoria italiana : il passaggio di consegne da una generazione all'altra.
Per cui o si passa tutto ai figli (anche se delle schiappe) oppure si vende ad aziende estere.
Non c'è cultura di azionariato diffuso e della quotazione in Borsa. Tutto è troppo legato al concetto di "padroncino dell'azienda" per cui se il Padron è uno bravo come fu effettivamente Caprotti l'Azienda è florida e di successo ma se passa in mano sbagliate in famiglia sono guai.
Non è riuscito a superare quel difetto fondamentale dell'imprenditoria italiana : il passaggio di consegne da una generazione all'altra.
Per cui o si passa tutto ai figli (anche se delle schiappe) oppure si vende ad aziende estere.
Non c'è cultura di azionariato diffuso e della quotazione in Borsa. Tutto è troppo legato al concetto di "padroncino dell'azienda" per cui se il Padron è uno bravo come fu effettivamente Caprotti l'Azienda è florida e di successo ma se passa in mano sbagliate in famiglia sono guai.
http://www.repubblic...unga-149248581/
Sembra che invece avesse tutto ben chiaro, ha dato indicazioni molto precise. Oltre a perle di saggezza straoridnarie
E' morto uno degli ultimi veri imprenditori italiani.
Più che fuori i confini italiani si potrebbero anche espandere un po' più a sud. Almeno al centro.E' un supermercato che adoro. Non capisco perché non sia uscito anche oltre i confini Italiani.
Anche i miei clienti, loro fornitori, sono entusiasti del rapporto con questa grande realtà.
Speriamo bene
una realtà confinata al nord italia, con un enorme epicentro in lombardia... evidentemente con i suoi prezzi al sud non avrebbe venduto perche' non si spiega diversamente la totale assenza dalla toscana in giu(fatta eccezione per lo store laziale di aprilia)
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