Difficoltà è anche complessità, e complessità è anche profondità.
Più o meno.
Un videogioco attuale è un prodotto composto da vari fattori multimediali (grafica, sonoro), narrativa e gameplay. Ogni videogioco può scegliere quale di questi aspetti privilegiare o se cercare di essere un prodotto più completo e cercare di dare il massimo in tutti gli aspetti (nonostante ne esistano pochi). La profondità quindi la può fare uno qualunque di quei fattori componente il videogioco. Ci possono essere videogiochi con una profondità multimediale elevatissima (ambienti studiati e ricreati minuziosamente, grafica da fotorealismo, ecc), ci possono essere videogiochi con una elevata profondità di narrativa, da trame interessanti fino ad arrivare a capolavori di scrittura (esempio Bioshock Infinite, pèer quanto come gameplay sia semplice, ha una trama eccellente), infine ci possono essere i videogiochi descritti nell'articolo, dove è il gameplay a farla principalmente da padrone e a stabilire la profondità del gioco, da strategici in cui tenere conto di tanti fattori, a RPG con scontri difficili e altissima personalizzazione del personaggio/gruppo.
Da nessuna parte sta scritto che un videogioco dovrebbe necessariamente avere la profondità esclusivamente sul gameplay, spesso videogiochi che cercano di essere prodotti più completi permettono di scegliere la difficoltà del gameplay, che non per questo va a cambiare o influire sulla profondità (cambiando la difficoltà di gioco non cambiano comunque anche le meccaniche di gameplay, che rimangono invariate). È giusto quindi che se qualcuno ricerca giochi dove il gameplay la faccia da padrone con una difficoltà a volte da frustrazione, è anche corretto che escano giochi dove il gameplay possa comunque essere profondo ma non per questo si vada necessariamente a renderlo difficile, per fare un esempio il gameplay di Elite Dangerous è sicuramente profondo, tra outfitting della nave, sistema di pilotaggio, tenere conto di molti parametri, ecc, ma non è forzatamente difficile, si può scegliere tra missioni di combattimento semplici che si possono completare più facilmente, ovviamente con meno ricompense, e missioni più difficili fino a giocare in open play nelle zone di guerra pvp.
Il videogioco in sè è un hobby, non è uno sport, non è un lavoro. In quamto hobby ha vari tipi di approccio, persone diverse ci si rapportano in modi diversi. Fortunatamente il settore videogiochi è talmente vasto da far uscire tanti prodotti con caratteristiche diverse, tanto da poter far divertire chi vuole perderci ore a studiare il gioco, chi vuole continuare a morire perché fa anche mezzo sbaglio in un combattimento, ma anche chi vuole giocarci un padio d'ore dopo sera per godere di una storia da portare avanti o di un'esperienza simil-cinematografica giocata però in prima persona