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Difficile - SPECIALE

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Questa discussione ha avuto 80 risposte

#31
maxter85

maxter85
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@Fenderman89
Forse avrei dovuto spiegarlo più approfonditamente, sono molto contento che tu abbia sottolineato quel che ripeto più volte nel pezzo: difficoltà equivale anche a profondità. Difficile non è solo ciò che ti frusta la schiena, come Bloodborne per esempio, ma è un insieme di cose che ogni tanto ti fa fermare in un angolo e pensare. Anche The Witcher 3 è difficile: è profondo, è intelligente, e non è certo hardcore come un gioco From Software. Eppure a leggere certi commenti, vedo persone che non capiscono le più semplici meccaniche. Adoro quelli che mi dicono "non sono ancora stato a Novigrad perché serve il pass", ma il pass serve solo per passare su uno dei numerosi guadi liberi, ci si può persino gettare in acqua e nuotare fino alla riva opposta due metri più in là. Il solo fatto che molta gente nemmeno ci provi, vuol dire che siamo abituati al nulla.

@Silver89
Vale lo stesso discorso in piedi con Fenderman. Difficile non è solo l'insormontabile. Difficile è l'impegno, la logica, la complessità di un'opera. E poi ritengo che nessuno di noi abbia il diritto di finire un gioco solo perché lo ha comprato. Ma chi ci crediamo di essere? Come non abbiamo il diritto di trovare tutti i contenuti con lo schiocco delle dite. Avere la certezza di sapere dove iniziano e finiscono i contenuti secondari, equivale a distruggere metà della bellezza di un gioco esplorativo. Accettare tutte le quest di un gioco di ruolo perché è così che sono abituato a fare, è una bella [Censura], che nasce da WOW e che si è estesa in tutti i giochi, anche quelli single player.

@Maxter85
Rendere accessibile Bloodborne, e altri giochi così complessi, è il primo sbaglio che si è fatto in passato e che ci ha portato fino a qua. Sono tutti liberi di fare un gioco facile e renderlo difficile per chi ha questa necessità, ma non si può fare il contrario e sai perché? Perché non funzionerebbe più la leggenda, non funzionerebbe più la narrativa che si viene a creare tra i giocatori. Anche oggi, a distanza di oramai un bel po' di settimane, sono pochi quelli che conoscono tutti i segreti del gioco From Software, e questo alimenta carattere e caratteristiche dell'opera, all'infinito. Giocare in questo modo, è come essere spettatori di un numero di magia conoscendone tutti i trucchi. Invece il dietro le quinte, almeno inizialmente, dovrebbe essere precluso.

Si si sono d'accordo, per me non è mai stato un problema. Ho preso bloodborne come esempio perché alcuni che conosco non l'hanno preso per la difficoltà ed è l'esempio più vicino cronologicamente ;)

#32
Guest_McGoohaneYe

Guest_McGoohaneYe
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Volete sapere la cosa bella? Mi ritengo un videogiocatore medio, anzi non particolarmente amante delle sfide. Di quelli che (orrore!) giocano ai picchiaduro a livello normal o facile giusto per godersi la modalità storia.
Ebbene, per anni ho evitato come la peste i souls proprio perchè spaventato da questa fama per cui sarebbero destinati a giocatori essenzialmente masochisti. Ebbene, attirato dall'ambientazione e dai dettagli di Bloodborne, ho "insistito" un attimo, fino a superare lo scoglio psicologico di Padre
Gascoigne. Mi si è aperto un mondo. In poco tempo ho finito Bloodborne, Demon's Souls e Dark Souls. Sto iniziando Souls 2 (che mi dicono essere meno "polished" e effettivamente un po' più scorretto verso il giocatore, ma devo ancora confermarlo). Ebbene, nonostante abbia finito quei tre
giochi, io continuo a reputarmi videogiocatore medio se non scarso.
Perchè si tratta di giochi ALLA PORTATA DI QUALSIASI VIDEOGIOCATORE.
Certo, non sarò mai il re del PVP o quello che finisce il gioco livellando appena due o tre volte. Ma il semplice finire i giochi, e riceverne una bellissima esperienza è alla portata di TUTTI.
Basta semplicemente giocare con un minimo di attenzione. E, se ci pensate, perchè mai dovremmo giocare distratti qualcosa che abbiamo pagato così tanto? E' la difficoltà che avevano i giochi quando era possibile acquistarne tre o quattro all'anno, e non ogni mese come oggi per tanti. E aveva un senso spolparli, apprenderli, scoprirne ogni segreto. Non trovo per corretta la superficialità con cui la stampa (everyeye e qualcun altro esclusi) continua a definire i souls masochistici. Sta diventando un po' come "il Mac non si pianta mai" e "Elio farà il [Censura] ma come musicisti hanno due palle così"... Beh, quest'ultima non è poi falsa... Anche se non giurerei che non sia stata anche questa nomea "maledetta" a conferire ai souls un particolare fascino nei
confronti del pubblico. Chissà.

#33
Stein

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  • tagomagoeye

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come sempre ho sostenuto, c'è molta differenza tra complessità (e quindi difficoltà) e qualità. DS l'ho sempre trovato un gioco furbetto che ha avuto l'intuizione di nascondere dietro a questa presunta acclamata "difficoltà", quello che poi a conti fatti è solo un RPG-action piuttosto mediocre. Ma si sa, internet può trasformare la melma in oro e l'oro in qualcosa di peggio che gli escrementi di topo. Per cui un giochetto per nulla difficile, ma solo stupidamente frustrante è diventato il simbolo del rinnovato corso dei videogiochi moderni. Non ho nulla contro i videogiochi diffcili (sono il primo a sostenere, e ormai lo sanno tutti, che un RPG, prendi ad esempio TW3, vada giocato solo ed esclusivamente alla difficoltà massima), ma c'è molta differenza tra creare delle meccaniche complesse e fare i furbi con delle stupidaggini frustranti. Per tutto il resto c'è il marketing, dove qualsiasi cosa può diventare qualcos'altro...



#34
Guest_malkav02eYe

Guest_malkav02eYe
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sono d'accordo , anche se difficile non deve essere la scusa per fare giochi con trame corte ma che muori 2000 volte cosi la longevità aumenta

#35
Guest_McGoohaneYe

Guest_McGoohaneYe
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E comunque... articolo eccellente, e per un vecchietto come me (c64 era) è commovente quest'incontro di esigenze con la "streaming generation".

#36
Guest_McGoohaneYe

Guest_McGoohaneYe
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come sempre ho sostenuto, c'è molta differenza tra complessità (e quindi difficoltà) e qualità. DS l'ho sempre trovato un gioco furbetto che ha avuto l'intuizione di nascondere dietro a questa presunta acclamata "difficoltà", quello che poi a conti fatti è solo un RPG-action piuttosto mediocre. Ma si sa, internet può trasformare la melma in oro e l'oro in qualcosa di peggio che gli escrementi di topo. Per cui un giochetto per nulla difficile, ma solo stupidamente frustrante è diventato il simbolo del rinnovato corso dei videogiochi moderni. Non ho nulla contro i videogiochi diffcili (sono il primo a sostenere, e ormai lo sanno tutti, che un RPG, prendi ad esempio TW3, vada giocato solo ed esclusivamente alla difficoltà massima), ma c'è molta differenza tra creare delle meccaniche complesse e fare i furbi con delle stupidaggini frustranti. Per tutto il resto c'è il marketing, dove qualsiasi cosa può diventare qualcos'altro...


Rispetto l'opinione. La pensavo come te, e tamarraggini come chiamare l'edizione con DLC "Prepare to Die" mi confortavano, ma dopo aver finito Dark Souls pur essendo (e rimanendo, come dicevo nel mio primo commento) un giocatore medio-scarso devo darti totalmente torto. Dark Souls è un gioco fatto con un'amore incredibile e ben lontano dalla "furberia" commerciale fine a se stessa. Ogni modello, ogni dettaglio dello sfondo ha un significato. Il gameplay è una vera e propria rieducazione al videogioco. Mi dicono che DSII sia più deludente, ma lo sto appena iniziando e non ti so dire. Davvero, ti invito a scoprire DS senza pregiudizi. Tra l'altro questo articolo mi fa venire voglia di scoprire anche DayZ nonostante la mia (tendenziale e mai dogmatica) nippofilia.

#37
Guest_McGoohaneYe

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Urg... ho scritto "un'amore"... odio me stesso... (sarà per questo che ho amato DS) ;-)

#38
Stein

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  • tagomagoeye

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Rispetto l'opinione. La pensavo come te, e tamarraggini come chiamare l'edizione con DLC "Prepare to Die" mi confortavano, ma dopo aver finito Dark Souls pur essendo (e rimanendo, come dicevo nel mio primo commento) un giocatore medio-scarso devo darti totalmente torto. Dark Souls è un gioco fatto con un'amore incredibile e ben lontano dalla "furberia" commerciale fine a se stessa. Ogni modello, ogni dettaglio dello sfondo ha un significato. Il gameplay è una vera e propria rieducazione al videogioco. Mi dicono che DSII sia più deludente, ma lo sto appena iniziando e non ti so dire. Davvero, ti invito a scoprire DS senza pregiudizi. Tra l'altro questo articolo mi fa venire voglia di scoprire anche DayZ nonostante la mia (tendenziale e mai dogmatica) nippofilia.

 

DS l'ho finito con più di 80 ore di gioco sul groppone. Posso dire di averlo giocato a fondo, come solitamente faccio con ogni RPG che gioco. Non partivo con nessun pregiudizio, anzi con molta curiosità visto i pareri entusiastici che si leggevano in giro. Con il senno di poi lo poss giustificare come un "action lento" tutto sommato accettabile e un pessimo RPG per tutto il resto. Di sicuro mentre stai percorrendo un viottolo buio sul ciglio dell'abisso, uno scheletro piazzato in un angolo invisibile piazzato lì apposta per darti un calcione e farti cadere giù, non lo reputo amore verso il gameplay ma solo un'idiozia che grazie ad un colossale abbagglio mediatico è stata trasformata in alto livello di sfida per hardcore gamers... -_-



#39
TarchiatoTasso

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articolo bellissimo,andrebbe incorniciato!



#40
Gidantribal

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Ultimamente mi sono giocato metal gear solid 3 a estremo europeo e per la miseria quanti game over! Volgin mi ha fatto sudare tantissimo e solo tentativi su tentativi mi hanno permesso di avere la meglio, tra l'altro migliorando notevolmente la mia dimestichezza con il cqc. Credo che sia quello il vero completamento di un gioco e non ottenere tutte le piante medicinali...

#41
MattiaO

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Un signor articolo. Ben scritto, denso, strutturato. Complimenti!

#42
stele

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Fino a poco tempo fa avrei scritto un commento diverso. Poi ho fatto l'esperienza con the witcher. Un gioco che sulla carta mi sarebbe dovuto piacere moltissimo. Ho comprato un pc apposta per giocare i primi due capitoli che però mi sono rovinato giocandoli a facile. Per il terzo ho iniziato a 'lacrime e sangue' e dopo quasi 100 ore sono ancora 'stregato'. Credo che la difficoltà abbia avuto un ruolo importante. Ogni venditore che mi vendeva un tozzo di pane era prezioso. Ogni schivata o fendente era calcolato. Tutta un'altra esperienza.

#43
Foxtrone

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Magari si accorgessero che il problema esiste anche  nei giochi sportivi....



#44
Sensazionealfa

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Non posso che essere d'accordo, è un discorso che salta fuori molto spesso.
Io purtroppo gli action con componente RPG così forte (come mass effect e dark souls) non sono mai riuscito a digerirli e mi dispiace moltissimo di non desiderare minimamente di giocare a bloodbourne.
A mio parere bloodbourne è semplicemente l'emblema della rinascita dei bei giochi e per questo ha avuto tutto questo successo.

Sto infatti aspettando l'E3 2015 proprio per capire se si sta tornando alla sfida o se si rimarrà sul time spending (100 collectables o 6.000 uccisioni con un'arma non sono una sfida, sono, come citato nell'articolo, un impiego enorme di tempo per nulla)

#45
GfxManEye

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come sempre ho sostenuto, c'è molta differenza tra complessità (e quindi difficoltà) e qualità. DS l'ho sempre trovato un gioco furbetto che ha avuto l'intuizione di nascondere dietro a questa presunta acclamata "difficoltà", quello che poi a conti fatti è solo un RPG-action piuttosto mediocre. Ma si sa, internet può trasformare la melma in oro e l'oro in qualcosa di peggio che gli escrementi di topo. Per cui un giochetto per nulla difficile, ma solo stupidamente frustrante è diventato il simbolo del rinnovato corso dei videogiochi moderni. Non ho nulla contro i videogiochi diffcili (sono il primo a sostenere, e ormai lo sanno tutti, che un RPG, prendi ad esempio TW3, vada giocato solo ed esclusivamente alla difficoltà massima), ma c'è molta differenza tra creare delle meccaniche complesse e fare i furbi con delle stupidaggini frustranti. Per tutto il resto c'è il marketing, dove qualsiasi cosa può diventare qualcos'altro...

 

Non è il mio genere, ma, rispetto per la tua opinione che ovviamente c'è, secondo me hai preso un abbaglio non da poco su queste saghe. Quantità e qualità ci sono eccome. Il successo di critica e giocatori non può essere solo figlio di marketing e furberie.






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