Condivido il parere di GymWolf per quanto riguarda la "poca originalità" delle vicende narrate in The Last of Us.
Non sono mai rimasto "sorpreso" dagli avvenimenti, che seguono standard già tracciati da tantissimi altri media (per dirne uno sciocco, mi viene in mente "Il Pianeta del Tesoro", dove il presunto villain piano piano si affeziona al protagonista, arrivando poi a sacrificare il sogno di una vita per salvarlo). A onor del vero però, trovo poco originali il 99% delle "trame" in videogiochi, film e libri, complice il leggere di continuo fin da piccolo ogni genere, seguire molteplici serie tv ed essere in generale appassionato di cinema. Capisco quasi sempre dove si sta andando a parare, ma questo non toglie nulla alla fruizione del prodotto (almeno per me).
The Last of Us mi ha emozionato, lo considero uno degli apici della mia esperienza videoludica, e vi ripenso sempre con un tocco di nostalgia, nonostante quanto detto sopra.
Perché indipendentemente dall'effetto colpo di scena, è stata la realizzazione a tenermi incollato. Regia, sceneggiatura, recitazione, il susseguirsi degli avvenimenti, posato il pad al termine dei titoli di coda mi è sembrato di aver giocato "per anni" (questo l'effetto che fa un "film" di 10-12 ore).
Mi sono affezionato ai personaggi, al loro rapporto (cresciuto in maniera naturale, senza forzature), e alla crescita psicologica di entrambi. Mi è piaciuto il far "dell'uomo" il vero villain, ben più pericoloso degli infetti stessi (sia a livello di gameplay, che di trama). Nulla di originale anche qui (anzi, è il tema preponderante delle varie apocalisse zombie, il lato oscuro dell'uomo), eppure l'ho apprezzato.
Insomma, indipendentemente dall'originalità di un'opera (che non esiste in larga parte, dato che tutto nasce da linee guida e stereotipi ben precisi, e al massimo si può parlare di "evoluzione"), quel che conta maggiormente (per me) è la realizzazione, il prodotto fatto e finito, e in questo The Last of Us svolge un lavoro egregio.
Poi se ad alcuni non emoziona, o ad altri emoziona "troppo", dipende dalla sensibilità e dal bagaglio di ognuno di noi, è un discorso soggettivo che non ha neanche senso affrontare (anche perché poi si scade negli insulti non troppo velati, per forza di cose).