perché le loro convinzioni non trovano fondamenti, dicono che é per gente malata...ma io direi che la gente malata va in giro ed ammazza, questo é solo un gioco per sfogarsi, come un gta, come tirare calci e pugni in palestra ecc.
é una semplice valvola di sfogo.
Ritengo questo approccio metodologicamente sbagliato, e ti spiego il perché.
Stai affermando che il gioco in questione sia "una semplice valvola di sfogo".
Ma come puoi fare un'affermazione generalizzata come questa quando parliamo - potenzialmente - di decine di migliaia di persone che potrebbero acquistarlo?
Sono assolutamente convinto anche io che per molti, mi auguro la maggior parte, questo gioco sia una "semplice valvola di sfogo" e ritengo anche io che queste persone siano consapevoli della netta differenza tra realtà e finzione.
Ma non metterei mai la mano sul fuoco facendo un'affermazione generica come la tua, perché è troppo onnicomprensiva ed è sufficiente la sola probabilità statistica a invalidarla.
Se parliamo quindi di assenza di fondamenti nelle convinzioni altrui, attenzione che anche questa tua convinzione ha una base alquanto traballante.
Molti studi hanno escluso la correlazione tra videogiochi e violenza/criminalità.
La problematica era emersa anche decenni prima riguardo la televisione e i film, che ai tempi vennero a loro volta esclusi da vari criminologi e psicologi.
D'altronde si trattava, nella maggior parte dei casi, di ipotesi sostanzialmente mono-fattoriali e che pretendevano di individuare nel videogioco la causa principalmente scatenante, o comunque rilevante, il reato o l'azione violenta.
Le teorie mono-fattoriali sono da sempre state abbandonate per via della scorrettezza sostanziale nell'attribuire ad un unico fattore la causa del comportamento antisociale.
Ma vi sono altri studi, svolti in anni recenti, che indicano come la violenza presente nei videogiochi sia capace di influenzare gli individui dal punto di vista dell'empatia, del comportamento e finanche dell'aggressività; pur restando, e lo sottolineo nuovamente, una delle tante cause che concorrono (o possono concorrere) nella modificazione caratteriale di una singola persona, condizionandola a livello cognitivo ed è quindi un elemento da tenere in considerazione.
La cosa diviene più evidente se proviamo a pensare all'elevatissimo grado di coinvolgimento e d'intensità che i videogiochi, come tipologia di
media/giochi classici, hanno e che li differenzia nettamente rispetto ad altri prodotti, che non potranno coinvolgerci nel medesimo modo (pensiamo ai giochi da tavolo citati prima).
Personalmente sono molto interessato ai futuri studi che verranno fatti, poiché stiamo parlando di uno strumento - il videogioco - che è in continua evoluzione e che sta avviandosi a livelli estremi di realismo.
Quindi, per quanto in passato il confine tra verità e finzioni era netto, a mio avviso non sarà più così in futuro e si dovrà rimettere in discussione il tutto (pensiamo anche a strumenti come la realtà virtuale), fermo restando che per alcuni rimarrà ma io comunque la mano sul fuoco per altri non la metto.
Io trovo "strana" la voglia di molti nel voler uccidere bambini, anche se stiamo parlando di un prodotto virtuale, ma non parlerei di "malattia mentale" bensì di un difetto d'empatia - che comunque è differente da individuo a individuo -.
Personalmente del trailer ho trovato disturbante la scena dove si vede la donna implorante che viene afferrata e le si fa esplodere la testa dopo averle infilato in bocca la pistola, è una cosa che non vorrei fare e non vorrei giocare, pur essendo capace di distinguere la realtà dalla finzione.
Di sicuro altri troveranno che questa cosa sia fantastica da fare e non vedono l'ora di giocarci o di un dlc con i bambini da massacrare o con donne incinta da sventrare e accoppargli il neonato (alla A Serbian Film), ma ammetto di non comprenderne le ragioni.
Più che altro perché questo gioco ricerca un certo "realismo" grafico nelle scene di violenza gratuita che offre, quasi morbosa direi, e da quando lo conosco mi sono chiesto "perché" abbiano voluto sviluppare un titolo di questo genere.
Sono sicuro, come ho detto all'inizio, che per molti - te compreso - questo non vorrà dire niente poiché è un videogioco, ma vale così per tutti?
In futuro - neanche troppo distante ormai, direi anzi dietro l'angolo -, con un maggior realismo e un coinvolgimento aumentato dalla realtà virtuale, varranno le stesse regole?
Che genere di condizionamento potranno esercitare a quel punto dei prodotti di questo tipo?
Siamo sicuri che non si dovrà, prima o poi, tracciarla quella linea - come già fatto in altri ambiti-?
Insomma, secondo me la questione è molto complicata e sbolognarla con un "moralisti" o un "censori" (in realtà in giro ho letto veri e propri insulti) è troppo riduttivo.
Modificata da eike, 17 December 2014 - 03:15 PM.
aggiunte correzioni varie