La mia non è necessariamente una critica ai doppiatori, ma una critica al lavoro complessivo (che spesso, come scrivevo anche nel primo post, è organizzato male anche per colpa di cause avulse dalla volontà della società che dirige il doppiaggio).In generale ho l'impressione che i doppiatori italiani tendano ad impostare un po' troppo il tutto, risultando artificiosi. Si vede che non doppiano un gioco come doppierebbero un film ma come doppierebbero un cartone animato. Probabilmente è quello che percepiscono. Anche quando i dialoghi sono adattati bene (vedi Arkham), comunque le voci non mi convincono. Ho provato a guardare anche il cartone in inglese per capire se la differenza sta alla base della preparazione dei doppiatori stessi o è proprio un cambio di registro tra il doppiaggio del gioco e quello del cartone da parte dei doppiatori americani. Ho dovuto concludere con la seconda scelta. Hamill, nel gioco, mi sembra doppi il Joker del gioco in modo più folle, più sarcastico e più malato di quanto faccia nel cartone (già il doppiatore di Batman è un pochino più impostato, molto più vicino a quello nostrano). Già odio la voce di Peroni, se poi imposta il tutto come se stesse doppiando i cartoni del sabato mattina...
comunque Zohar tu secondo me sottovaluti il fatto che qualsiasi traduzione, sia essa scritta o recitata è sempre una re-interpretazione. L'errore di fondo che molti commettono quando guardano e giudicano una traduzione, sta nel cercare a tutti i costi la fedeltà nell'orginale, cosa che non potrà mai realmente accadere (forse in un futuro androide atto a questo scopo, ma siamo nella più profonda fantascienza ). Il Joker orginale di Hammill ha una interpretazione dettata probabilmente da una concertazione tra l'attore e il direttore del doppiaggio. E' ovvio che tale concertazione in sede di doppiaggio italiano non potrà essere la stessa. Al direttore del doppiaggio spetta proprio di re-interpretare quel personaggio e ovviamente tale re-interpretazione potrà piacere o dispiacere a chi l'ascolta. Lo stesso accade in letteratura dove leggere la traduzione non è leggere l'originale, ma è leggere una re-interpretazione letteraria dell'originale. E non è detto che l'originale sia meglio! (credimi, ci sono una moltitudine di libri che sono stati tradotti "meglio dell'originale" ). Ecco perchè mi fanno sempre un po' sorridere coloro i quali dicono ad es.: "questa espressione inglese non potrà mai essere tradotta" o "si travisa il senso dell'orginale". Sono affermazione che dimenticano che lo scopo della traduzione è proprio quello di "travisare" il senso dell'originale!
Tornando al doppiaggio e alle tue sensazioni negative, ti dico per esperienza che il doppiaggio ha molto a che fare con l'abitudine. Siamo animali molto abitudinari noi spettatori e percepiamo lo scarto rispetto alla abitudine con un certo fastidio. Non a caso hai mai notato che ad esempio se cambiano il doppiatore in una serie all'inizio ti sembra sempre che il doppiatore nuovo sia più scarso rispetto a quello precedente? Tutto (vero o falso che sia) è figlio perlopiù dell'abitudine. E se tu ormai ti sei abituato a sentire l'inglese e l'effetto che ti farà l'italiano sarà sempre sgradevole indipendentemente dal valore di quel doppiaggio. La tua insomma è una scelta (per nulla sbagliata sia chiaro!), ormai diventata inesorabilmente abitudine e difficilmente potrai tornare indietro, ma sono sicuro che se ti "allenassi" per un po' a sentire il doppiaggio italiano, probabilmente questo scarto così terrificante che senti adesso, lo sentiresti un po' meno