Sniper Elite 3: Afrika - HANDS ON (PS4)
L'FPS di Rebellion ambientato nel continente africano è in dirittura d'arrivo: sarà un successo a colpo sicuro?
Ad una manciata di giorni dall’uscita, torniamo in Africa Orientale con Sniper Elite 3, terza fatica di Rebellion nella nicchia di competenza dei cecchini che non devono chiedere mai. Già sancito il passaggio alla next gen, sebbene il gioco uscirà anche su PC (versione digitale), PS3 e Xbox 360, il team inglese ha ripensato per benino la formula, apportandovi significativi cambiamenti. In attesa della recensione, che pubblicheremo fra qualche tempo, questo E3 2014 ha rappresentato l’occasione giusta per fare il punto su un franchise che comincia a confessare una sua specifica collocazione.Il setting africano funziona proprio perché poco esplorato o sviscerato dal videogioco moderno. Tra il '40 e il '41, le follie espansionistiche di Mussolini si scontrano con una compagine inglese meno nutrita ma ben più organizzata e, soprattutto, modernamente motorizzata. In buona sostanza Wavell ci fece una faccia tanta, e molte furono le concause di una sconfitta già scritta. Nei panni di un cecchino statunitense, dovremo chiaramente strisciare come un serpente a sonagli fra le file dell’Asse, soverchiandone gli intenti. Le missioni impaginate per il nostro hands on ci hanno raccontato un taglio decisamente e concretamente più aperto, meno predeterminato od incanalato in un unico sentiero percorribile. L’estensione della mappa, che triplica l’offerta del predecessore, è una buona fonte di percorsi alternativi in grado di solleticare le velleità strategiche del giocatore. Gli obiettivi, rigorosamente multipli, vengono divisi anche da centinaia di metri, e magari posti in accampamenti diversi, con conformazioni morfologiche precipue e strutture di difesa dissimili. Il tutto senza soluzione di continuità né caricamenti, fattore che acuisce l’elemento immersivo e che la dice lunga sull’estensione delle missioni stesse. Dal rubare dei documenti preziosi, all'eliminare determinati obbiettivi, al disinnescare cannoni della contraerea, tutto viene ravvivato dalla libertà concessa al giocatore, immerso in un playground con soluzioni alternative che per gli episodi passati erano sogni piuttosto bagnati. In piena follia stealth possiamo bellamente ignorare alcuni nemici, studiandone prima le routine di pattugliamento, tramite il comodo tag system; altri accopparli sgusciando alle spalle, oppure fracassarli tutti senza ritegno, con buona pace delle Kill Cam che ci raccontano la gita dei proiettili, nelle carni, con una meticolosità da manuale anatomico. Gli approcci sono a totale discrezione del giocatore, ben sapendo che in talune missioni il modus operandi alla Rambo provocherà una serie di reazioni a catena piuttosto aggrovigliate.
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