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Inganno Virtuale - SPECIALE

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Questa discussione ha avuto 29 risposte

#1
The Newser

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Inganno Virtuale - SPECIALE
Il grande e piacevole inganno della realtà virtuale

"Quello che gli occhi vedono e le orecchie sentono, la mente crede." Harry Houdini

In fondo, tutti adorano essere ingannati. Quando accade nella vita può far male, ma non c'è miglior modo per conoscere i nostri limiti se non quello di sperimentarli davvero. L'inganno migliore è quello che non prevede conseguenze spiacevoli, come uno scherzo, un indovinello col trabocchetto, le mani di un illusionista. Quando la conoscenza ha strappato via la magia, l'uomo ha continuato a cercarla rifugiandosi nella propria fantasia, costruendo dentro di sé luoghi in cui tutto può accadere, e dove non c'è catena e non c'è gabbia, ma solo pura e semplice libertà; la libertà di essere appunto ingannati, di fuggire dai limiti del reale anche se solo con la mente. Non tutti hanno un immaginazione abbastanza fervida per riuscirci, ma tutti sognano, di volare, di cadere da cento piani, di pilotare un aereo in fuga da mille versioni della stessa ronzante zia. Il sogno è alla portata di tutti, ma solo raramente può essere afferrato e manipolato; il sogno preferisce di gran lunga confinare gli uomini alla mercé della loro stessa libertà, della loro stessa fantasia. L'unico modo per incanalare questa energia creativa è l'arte, ma per quanto dettagliata e profonda può essere una crosta, per quanto dettagliata e profonda può essere una storia, solo l'autore può percepirne tutte le sensazioni della genesi, come gli odori, la paura, la spensieratezza di un momento. Il cinema ha fatto in modo che la sensazione di “esserci” fosse più concreta, quasi tangibile, al punto che nel 1895, durante la proiezione di L'Arrivée d'un train en gare de La Ciotat dei Fratelli Lumiére, la leggenda racconta che gli spettatori scapparono dal teatro per paura di essere travolti dal treno in arrivo proiettato sullo schermo. Fu proprio la sensazione di essere al centro della storia a dare la forza propulsiva iniziale alla cosiddetta “settima arte”, chimera che ha continuato a perseguire durante tutta la sua evoluzione, fatta di schermi sempre più grandi, vagiti tridimensionali, sonoro sempre più immersivo: fino ad arrivare al cinema dinamico, ai suoi schizzi d'acqua e ai seggiolini semoventi. L'enorme limite del cinema è il suo essere un'esperienza passiva: essere al centro dell'azione d'altronde non significa farne parte.
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#2
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Articolone ispirato e ricchissimo di suggestioni.
E adesso vediamo come questo grande, grandissimo inganno che non smette di farci sognare si rifletterà sul mercato e sulle nostre vite. Stavolta, come dice giustamente Fra, siamo proprio prontissimi.

#3
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Dai che per la fine del 2015 siamo tutti dentro :D

#4
Wildbone88

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Io ancora aspetto lo spinottone di matrix dietro il collo per imparare tutto con un push the botton.

#5
SoulMe

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I want to believe!

#6
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concordo dopo l ultima rivoluzione poratta dai tablet la prossima è questa....

#7
Francesco Serino

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E se pensate che il gioco quotidiano può e potrà girare benissimo su un cellulare di ultimissima generazione, questo potrebbe essere uno dei beni aggiunti delle prossime macchine da gioco 


Modificata da Francesco Serino, 04 April 2014 - 01:35 PM.


#8
Emiliano Montanari

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Perdonate, ma come
Potrebbe mai vedersi una partita vera ? Se muovo la testa cosa verebbe calcolato? Si muovere una telecamera dedicata a me fisicamente presente nello stadio (anzi due)?

#9
Francesco Serino

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Perdonate, ma come
Potrebbe mai vedersi una partita vera ? Se muovo la testa cosa verebbe calcolato? Si muovere una telecamera dedicata a me fisicamente presente nello stadio (anzi due)?


Tra l'altro quella è un'idea già in studio, non un sogno irrealizzabile. Pensa a una telecamera a 360° 3D che trasmette in diretta.

#10
Wildbone88

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Perdonate, ma come
Potrebbe mai vedersi una partita vera ? Se muovo la testa cosa verebbe calcolato? Si muovere una telecamera dedicata a me fisicamente presente nello stadio (anzi due)?


Penso che in quell'ambito ci sarà una telecamera che trasmette immagini a 360 gradi e tu puoi scegliere la sezione visualizzata con la rotazione della testa.
Ovviamente la telecamera sarà fissa o al massimo si muoverà su un ''binario''.

#11
Sergio Pennacchini

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Articolo splendido, complimenti a Francesco. Aggiungo un link che trovo interessante sul primo film realizzato in 3D, per essere "liberamente" esplorabile dall'utente tramite Oculus Rift. Chi come ha vissuto la "moda" della realtà virtuale negli anni '90, vede netta una differenza: non è più questione di "se" avremo la realtà virtuale, ma solo di "quando" arriverà nei negozi. E ormai manca pochissimo.

http://www.popularme...e-film-16508861

#12
Emiliano Montanari

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Penso che in quell'ambito ci sarà una telecamera che trasmette immagini a 360 gradi e tu puoi scegliere la sezione visualizzata con la rotazione della testa.
Ovviamente la telecamera sarà fissa o al massimo si muoverà su un ''binario''.


Allora non sarà VR.... Poi sarà cmq carino, non discuto. Ma immedesimarsi un minimo significa che li mondo segua almeno i vezzi di un senso. La vista... Il resto è 3D non VR..

#13
Francesco Serino

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Il poter muovere la testa in un ambiente 3D è completamente diverso dal vedere una partita in 3D, ed è una delle possibile applicazioni future, non la realtà virtuale intesa come esperienza interattiva (anche se di fatto lo è)

#14
Wildbone88

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Il poter muovere la testa in un ambiente 3D è completamente diverso dal vedere una partita in 3D, ed è una delle possibile applicazioni future, non la realtà virtuale intesa come esperienza interattiva (anche se di fatto lo è)


Infatti il 3d solamente è uno scontro/incontro visivo.
L'inserimento in un mondo 3d che ci circonda, se supportata come si deve, crea quella che in inglese viene chiamata presence, l'immedesimazione spinta oltre i limiti attuali, la sensazione di distacco dalla realtà reale per ritrovarsi una realtà diversa, aumentata, virtuale ma che comunque comunica al nostro cervello e si fa percepire come esistente e inglobante.

#15
Francesco Serino

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Infatti il 3d solamente è uno scontro/incontro visivo.
L'inserimento in un mondo 3d che ci circonda, se supportata come si deve, crea quella che in inglese viene chiamata presence, l'immedesimazione spinta oltre i limiti attuali, la sensazione di distacco dalla realtà reale per ritrovarsi una realtà diversa, aumentata, virtuale ma che comunque comunica al nostro cervello e si fa percepire come esistente e inglobante.


Esattamente! :)




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