Probabilmente ora splitterò questi interventi, siamo OT ma è venuta fuori un'interessante discussione, se avete qualche idea per il nome del topic suggerite pure.
Comunque ho dato un'occhiata alla lista, molto veloce. Alcuni film enlla top 10 non li ho neanche mai sentiti nominare, e anzi grazie per averla nominata che provvedo subito a recuperarli. Però ho avuto la sensazione che si andasse forzatamente a scegliere prevalentemente film anni 60-70. Possibile che oltre a Mulholland Dr. e In the Mood of Love (che non ho visto) non ci sia nient'altro di recente? Tutto è possibile, certo, però secondo me è parecchio strano. O forse non ho capito bene io quello che hai scritto: hai citato questa classifica come prova di una fetta di appassionati nostalgica del cinema anni 50-60 (prevalentemente, poi ci sono anche anni 50, 20 e 30 certo, e 80 e 90..).
Comunque io credo che ci siano alcuni film che hanno fatto scuola, hanno trattato determinati punti (regia, sceneggiatura, trama, interpretazione degli attori) in maniera innovativa, oppure semplicemente magistralmente, e sono film, secondo me, che andrebbero visti. Perché avendoli visti si potrà apprezzare (o disprezzare) di più i lavori odierni.
P.S: Akar siamo coetanei
La lista è solo una delle tante del genere, l'ho citata in quanto particolarmente autorevole (per capirci, la fama di Quarto Potere come "miglior film della storia" era legato appunto a questa lista) e di recentissima pubblicazione. Ciò che volevo dire è che, se si escludono liste e classifiche grossolanamente viziate tipo quella di IMDB, troveremo quasi sempre che il favore della critica si è equamente distribuito negli anni, senza una particolare predisposizione per il passato.Tornando alla classifica di Sight & Sound (che, lo ricordo, è organo ufficiale del British Film Institute, non della Trattoria Numero Nove), i 50 film citati (che in realtà sono 52 per la presenza di ex-aequo) sono così distribuiti nel tempo:1920 - 1929: 6 titoli1930 - 1939: 3 titoli
1940 - 1949: 3 titoli
1950 - 1959: 12 titoli
1960 - 1969: 15 titoli
1970 - 1979: 7 titoli
1980 - 1989: 1 titolo
1990 - 1999: 3 titoli
2000 - 2009: 2 titoli
Se c'è qualche utente esperto in statistica, magari potrà supportare la mia impressione che la distribuzione sia complessivamente armonica. Se così non fosse, ed il picco centrale risultasse statisticamente significativo, il succo del discorso non cambierebbe. Se i critici fossero davvero una massa di gerontofili rincoglioniti, il picco si sarebbe posizionato nelle prime due decadi, invece per i primi due decenni di vita della Settima Arte non ci sarebbe stato addirittura nulla da tramandare obbligatoriamente ai posteri. In più sappiamo tutti che gli anni '50 e '60 sono stati quelli che hanno visto il graduale passaggio dall'epoca d'oro dello Star System ai fermenti socio-politici raccontati nel "nuovo corso" del cinema hollywoodiano: un periodo di eccezionali e forse irripetibili contingenze che hanno ispirato una straordinaria fertilità creativa.
Volevo approfittarne anche per riprendere le fila dei tanti diversi discorsi in cui si è ramificato il topic.
A mafaldao: lo
Scarface originale è di Howard Hawks, non di Howard Hughes. Non si tratta, qui, di confessare la propria insofferenza nei confronti di qualche classico più o meno riverito. In passato sono stati aperti diversi topic del genere "Il Classico Che Non Sopporto", ed invariabilmente la discussione è degenerata in insulti e minacce. Io stesso, che sono diplomatico fino ad un certo punto, sono arrivato vicinissimo al ban, poi i moderatori devono aver ammesso che l'idiozia di certi interventi era tale da giustificare qualche deroga al regolamento del Forum. Non è certo un peccato non condividere l'entusiasmo generalmente riservato a
Scarface: alla sua uscita il film subì un trattamento critico tutt'altro che favorevole, e molti dei detrattori più accaniti di De Palma ne sottolinearono la messa in scena ai limiti del kitsch, le caratterizzazioni caricaturali, la recitazione survoltata, lo script perennemente sopra le righe, il celebre compiacimento virtuosistico della regia. Molti di loro, ormai, hanno fatto marcia indietro. In ogni caso, niente di male a rivolgere le proprie preferenze altrove: il problema, almeno per me, nasce solo quando leggo cose come "Kubrick ha toppato alla grande" a proposito di
2001 (esiste veramente un imbecille che se ne uscì così, ora si è autoconfinato in forum su argomenti più idonei alla sua portata, e lì è bene che rimanga). Trovo anche ingeneroso tirare in ballo
Il Padrino, come ha fatto Luke: si tratta di due universi filmici agli antipodi. Direi che il film di De Palma è bello come lo sono i fuochi d'artificio, mentre quello di Coppola è bello come può esserlo solo la più straziante delle opere liriche (non a caso la trilogia si conclude con la versione muta di un acuto).
Due parole, poi, voglio spenderle a favore del vituperatissimo
Ciak. Di colpe e mancanze, la rivista ne avrà tante, ma la ritengo comunque l'unica vera rivista di cinema esistente in Italia. Le altre si dividono in modesti e chiassosi esercizi di copia-e-incolla (BestMovie) o lugubri ricettacoli per intellettuali impegnati in criptici soliloqui (quasi tutte le altre).
Ciak avrà messo Pattinson in copertina qualche volta di troppo, ma in virtù della forza editoriale, è l'unica rivista che possa permettersi interviste esclusive, reportage dai set, l'occasionale ghiotto scoop.
Nocturno è una rivista unica nel suo genere, senza dubbio benemerita, ma nasce come una fanzine ed i suoi responsabili non sono mai riusciti ad affrancarsi da quel tono da centro sociale che a tratti mi da l'orticaria. Diciamo che nel mio ormai lungo cammino da cinefilo fanatico, ho imparato moltissimo leggendo
Ciak, parecchio leggendo
Nocturno, poco più che qualche spigolatura leggendo
Duel (e poi
Duellanti) e assolutamente nulla leggendo FilmTV, che pure compro religiosamente ogni settimana.