Secondo me il vedere le cose alla tragica maniera sempre non è tanto credibile, dovete ricordare che ci sono anche le mezze stagioni, o se preferite tra il nero e il bianco ci stanno anche tante sfumature di grigio. Io sono uno che se gli parli di FFVII gli vengono i brividi, per il quale quel gioco è insostituibile e inarrivabile, ma il fatto che i nuovi si discostino molto da quel capolavoro non vuol dire che siano delle schifezze, ma bensì dei buoni-ottimi (vedi sfumature di grigio) giochi che almeno mostrano un pò di coraggio per cercare di portare qualcosa di nuovo al genere e non sempre riciclaggio di stesso BS, stesse ambientazioni e così via. Siamo d'accordo che SE non sia più quella di un tempo, ma dobbiamo esserlo anche sul fatto che noi stessi siamo cambiati, il mondo è cambiato ed è anche visto attraverso i nostri ricordi che offuscano un pò le nostre idee, fanno da filtro per come vediamo i giochi di adesso e inevitabilmente qualcosa la perdiamo. Secondo me bisogna essere meno drastici e più flessibili nel giudicare
Guarda Flago, su questo sono assolutamente d'accordo. E fino a Xenoblade ero convinto che una parte dell'avversione dipendesse da questo (e rimango a tutt'oggi convinto). Il fatto è che con XB mi hanno emozionato le stesse cose che mi emozionavano anni fà. Ero arrivato al punto di essere convinto che l'entusiasmo che mi suscitavano questi giochi anni fa fosse un discorso relativo all'età e che oramai non avrei più recuperato quel tipo di entusiasmo.
Poi Nintendo mi fa uscire quello che io considero ad oggi il miglior Jrpg da tanti anni a questa parte. Dopo tanti anni mi sono sentito come quando giocai a XG. Monolith ha un modo suo di raccontare storie, non sempre riesce, ma quando riesce lo fa con una capacità di affascinare che io non ho mai riscontrato in nessuna altra casa di sviluppo orientale. Xenoblade mi ha fatto arrivare a 2 conclusioni fondamentali:
1) È ancora possibile realizzare e far apprezzare giochi vasti in cui ci si possa perdere. Alla nuova utenza non manca la voglia di giocare questi giochi, semplicemente gli manca l'occasione di provarli.
2) Mi fa guardare alle produzioni odierne di SE con un'aria di pietà. Dico davvero, non astio, ma pietà sincera... Vedo la storia di FFXIII, i personaggi, i tentativi che fa di far sembrare la storia più appassionante. Poi vedo la regia ed i risvolti della trama di XB e semplicemente sorrido (anche con la consapevolezza che SE non solo non fa nulla di simile ma non può, ne vuole fare qualcosa di simile).
Per storia di grosso spessore intendo una storia per la quale, chi vi ha messo mano ha voluto tornare indietro nella trama fino a trascendere. E come fanno ogni volta ci portano per mano, passo passo lungo la trama facendoci ogni volta credere di aver raggiunto il "livello di organizzazione più alto" della vicenda. Come qualcuno che vi racconta prima l'atomo, poi le molecole, poi le cellule, tessuti, organi ed organismo. Voi credete che sia finito lì e invece lui, come un calcio nelle palle vi racconta le comunità di organismi, le nazioni, il mondo ed infine l'universo. Queste cose le sanno fare solo loro. Reimpostare lo standard di narrazione alimentando in continuazione lo spettatore curioso con una trama che ripercorre i recessi ancestrali del racconto. Alimentano continuamente la fame che l'utente ha di capire l'ignoto dietro la trama.
Ricominceremo il gioco guardando la parte iniziale, così lontana da aver dimenticato anche com'era e ci sorprenderemo a sorridere ripensando alle speculazioni che avevamo fatto all'inizio, inconsapevoli del fatto che pensavamo di aver trovato in fondo ed invece eravamo su una insenatura di una faglia dieci volte tanto lunga.
Scusate. Quando la trama mi prende, divento pomposo .
Questo è quanto scrissi verso la fine di XB sul topic ufficiale... Non c'è gioco in questa generazione che mi abbia spinto a scrivere qualcosa di simile, ma soprattutto, sono ad oggi convinto che non ci sia nulla che SE possa fare (continuando sulla condotta attuale, si intende) per portarmi a scrivere qualcosa di simile su uno dei suoi giochi..
E la cosa peggiore è che il fatto che non lo facciano non dipende dalla politica aziendale ma dal fatto che gli sceneggiatori non sono proprio in grado di scrivere qualcosa di simile.
PS: l'ho riquotato semplicemente per non rimettermi a scriverlo, non per virtuosismo
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