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Il giornalismo videoludico: tutta la verità raccontata in un film!

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Questa discussione ha avuto 42 risposte

#31
Dark Emperor

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EH? :fg:
Asd.

#32
Jet Di

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ma perchè bisogna lamentarsi che è colpa dei lettori che influenzano questa o quella tendenza...se vuoi essere obiettivo e coerente lo sei, e te ne freghi della critica dei lettori..se no sei un paraculo, poi magari un sito può avere tutti i motivi del mondo per esserlo per carità...motivi di sopravvivenza di fama e tutte le cose che girano intorno a qualsiasi settore della critica per cui non ne avremo mai una veramente indipendente...ma se io voglio dare a quel gioco 7 gli dò 7 e me ne frego che per la massa se non dai 8 9 10 11 no nti leggono e bla bla bla...poi a rendere piu credibile quel 7 ci deve pensare la recensione e ce la fa a farsi capire, ne sono sicuro...dopo 100 recensioni in cui si utilizza la stessa tecnica, che quel 7 non vuol dire cacca e che quel 9 non è 7...facile lamentarsi dei tempi che corrono ecc ecc...

Modificata da Jet Di, 14 November 2011 - 04:32 PM.


#33
Stein

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Il video è bellissimo. Perfetto e stupendo. Però, insomma, io ci terrei anche a dire una cosa.
Se la svalutazione del voto c'è stata, non è solo colpa dei redattori o dei sotterfugi di certe software house, o del metascore.
Anzi, è anche colpa degli utenti. Ormai, nell'accezione comune, l'utenza considera il 7.5 un "voto di [Censura]". Non scherzo. E, insomma, non sono certo io che ce l'ho fatta arrivare. Chiunque pensa che questa situazione sia snervante, sappia di avere una parte di responsabilità, nella misura in cui non ha fatto opposizione sui forum, lasciando che i fanboy avessero sempre l'ultima parola, la voce più grossa, il coltello dalla parte del manico, e monopolizzassero i thread con miliardi di post di dissenso. Ce ne fosse uno, dico uno, che quando una redazione decide di stare più contenuta coi voti, viene a lodare questa "politica della continenza". Uno che viene a dire "bravi".
Le cose sarebbero state diverse, se gli utenti avessero fin da subito supportato atteggiamenti di questo genere. Oggi, per essere compresi e letti nella giusta ottica, si deve per forza abbracciare una scala valutativa che punta al rialzo, e tant'è. E non c'entrano manfrine e bustarelle. Il fatto è che per ragioni sociali, il 7.5 di oggi non è uguale al 7.5 di dieci anni fa.

quoto quello che dici pero' aggiungo una cosa che ritengo abbastanza ovvia ma che evidentemente visto lo stato delle cose non lo e' affatto e lo faccio partendo da una affermazione un po' forte ma che ormai trovo abbastanza indicativa del panorama degli appassionati di videogames: ovvero che diatribe di questo tipo nascono dalla palese ignoranza che cova in seno alle giovani generazioni, in particolare quelle che si dedicano al mondo videoludico. La recensione si basa innazitutto sulla lettura, cosa che oggi il videogiocatore medio non e' piu' in grado di sostenere. Ma non avendo voglia di leggere quelle 4 o 5 righe di testo, il lettore-videogiocatore viene meno al patto fondamentale che esiste tra lettore e critico, ovvero i criteri di giudizio. Chi conosce la critica musicale o cinematografica, sa benissimo di cosa parlo. Sa che quando legge Sentieri Selvaggi piuttosto che Rockerilla, tanto per citare degli esempi a caso, sta accettando dei criteri editoriali che comprendono notizie, impaginazioni e sopratutto recensioni. Nei casi piu' fecondi conosce, i criteri di giudizio del recensore stesso! Perche' vedete, ragazzi miei, la critica e' un genere letterario come qualsiasi altro, e cosi' come puoi apprezzare o odiare Edgar Allan Poe, puoi amare o odiare i criteri valutativi di questo o quel recensore, ma anche il suo modo di scrivere o di porsi di fronte al prodotto o al genere che si sta trattando. Ma cosi' come per giudicare Poe bisogna averlo letto, allo stesso modo per giudicare quel critico bisogna appunto conoscerlo e leggerlo. Ma nel mondo videoludico questo non esiste, l'utente medio e' troppo preso ad accendere la console immediatamente piuttosto che fermarsi a conoscere cio' di cui sta usufruendo. La diffusione poi della critica via internet ha acuito il problema, rendendo la recensione una cosa a portata di tutti e creando di fatto un mondo in cui il primo idiota che passa puo' mettere il suo video (si badi bene video e non scrittura!) su youtube e promuoversi a critico. Nell'era delle riviste di settore questo di certo non accadeva; si creava un legame con la rivista, con i suoi criteri editoriali e con i recensori stessi. La mediocrita' del lettore ha inevitabilmente portato alla mediocrita' del giudizio e questo ha fatto si che qualsiasi prodotto, anche il piu' scadente oggi debba essere valutato con quella superficialita' che lo stesso lettore pretende, in modo tale da non perdere tempo e fiondarsi a comprare il suddetto giochino per poter essere il primo ad upgradere il proprio arsenale online. Come rendere manifesta tale superficialita'? Molto semplice, con un voto, il piu' alto possibile, in modo tale che in un mondo di giochi che partono dal voto di eccellenza, nessuno in realta' viene piu' realtamente valutato....

#34
Cydonian Ace

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Ragazzi, se continua così tra qualche anno anche l'8 e l'8.5 diverranno "voti di [Censura]" e la stampa perderà di credibilità.

Ma già oggi non bisognerebbe tener conto delle recensioni di titoli particolarmente popolari. Non pensate che io neanche mi avvicini alle recensioni di Uncharted o Arkham City, me li compro e mi faccio un' idea mia
Finchè ci saranno legioni di fanboy, la stampa continuerà così. La cosa giusta da fare potrebbe effettivamente essere l' estensione di una rubrica come EE after, che darebbe giudizi certamente più obiettivi

#35
Jet Di

Jet Di
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quoto quello che dici pero' aggiungo una cosa che ritengo abbastanza ovvia ma che evidentemente visto lo stato delle cose non lo e' affatto e lo faccio partendo da una affermazione un po' forte ma che ormai trovo abbastanza indicativa del panorama degli appassionati di videogames: ovvero che diatribe di questo tipo nascono dalla palese ignoranza che cova in seno alle giovani generazioni, in particolare quelle che si dedicano al mondo videoludico. La recensione si basa innazitutto sulla lettura, cosa che oggi il videogiocatore medio non e' piu' in grado di sostenere. Ma non avendo voglia di leggere quelle 4 o 5 righe di testo, il lettore-videogiocatore viene meno al patto fondamentale che esiste tra lettore e critico, ovvero i criteri di giudizio. Chi conosce la critica musicale o cinematografica, sa benissimo di cosa parlo. Sa che quando legge Sentieri Selvaggi piuttosto che Rockerilla, tanto per citare degli esempi a caso, sta accettando dei criteri editoriali che comprendono notizie, impaginazioni e sopratutto recensioni. Nei casi piu' fecondi conosce, i criteri di giudizio del recensore stesso! Perche' vedete, ragazzi miei, la critica e' un genere letterario come qualsiasi altro, e cosi' come puoi apprezzare o odiare Edgar Allan Poe, puoi amare o odiare i criteri valutativi di questo o quel recensore, ma anche il suo modo di scrivere o di porsi di fronte al prodotto o al genere che si sta trattando. Ma cosi' come per giudicare Poe bisogna averlo letto, allo stesso modo per giudicare quel critico bisogna appunto conoscerlo e leggerlo. Ma nel mondo videoludico questo non esiste, l'utente medio e' troppo preso ad accendere la console immediatamente piuttosto che fermarsi a conoscere cio' di cui sta usufruendo. La diffusione poi della critica via internet ha acuito il problema, rendendo la recensione una cosa a portata di tutti e creando di fatto un mondo in cui il primo idiota che passa puo' mettere il suo video (si badi bene video e non scrittura!) su youtube e promuoversi a critico. Nell'era delle riviste di settore questo di certo non accadeva; si creava un legame con la rivista, con i suoi criteri editoriali e con i recensori stessi. La mediocrita' del lettore ha inevitabilmente portato alla mediocrita' del giudizio e questo ha fatto si che qualsiasi prodotto, anche il piu' scadente oggi debba essere valutato con quella superficialita' che lo stesso lettore pretende, in modo tale da non perdere tempo e fiondarsi a comprare il suddetto giochino per poter essere il primo ad upgradere il proprio arsenale online. Come rendere manifesta tale superficialita'? Molto semplice, con un voto, il piu' alto possibile, in modo tale che in un mondo di giochi che partono dal voto di eccellenza, nessuno in realta' viene piu' realtamente valutato....


guarda io penso che tu abbia COMPLETAMENTE ragione in questo..ma sai che c'è?che passare da una discussione sulla valutazione numerica a quella descrittiva di una recensione è come passare dalla padella alla brace... <_<
Non parlo assolutamente di casi specifici ne tanto meno di everyeye in particolare, che questo sia chiaro, ma 9 su 10, trovo le recensioni davvero banali e che dopo aver giocato davvero affondo un gioco e tornando sulla recensione, mi rendo conto che non dicono praticamente quasi mai cosa il gioco trasmetta davvero, quali sono le sfaciettature...insomma di capisce PALESEMENTE che il gioco è stato provato superficialmente(e a volte non basta finirlo, anzi oggi come oggi spessissimo finire un gioco una volta non è sinonimo di conoscere bene quel gioco) quando non addirittura tanto per...e il bello è che sono recensioni che si atteggiano pompose da mille pagine riempiendosi la bocca solo di cose ovvie e caratteristiche che qualunque giocatore potrebbe notare in 20 secondi o premesse inutili super ricercate sui precedenti di questo o quel titolo che non corrispondono praticamente mai ad una medesima accurata analisi del prodotto in questione, spesso invece piena di imprecisioni e cose dette alla bene meglio, giusto per non dire la cosa esatta ma nemmeno di toppare di troppo...queste cose il videogiocatore accorto le nota, fidatevi..quindi alla fine si, spesso le recensioni si leggono per capire grossomodo il gioco, e per ricavarci macro informazioni qualora uno ne fosse sprovvisto, come longevità o cose cosi...ma tranne rari casi..ne voti ne recensioni sono affidabili...l'unica oggi giorno è aspettare che il gioco esce e sentire cosa dice la massa, nei topic nelle discussioni ecc..e ovviamente poi in questi ognuno ascolta le voci di cui piu si fidano...anche se personalmente dopo 25 anni passati a videogiocare devo dire che al momento dell uscita avendo seguito un prodotto per mesi di anteprime hands on e soprattutto con l'esperienza maturata da 1000 predecessori ecc sò gia benissimo se un titolo mi interessa o no, e pochisisme volte mi sbaglio..ormai quindi per me le recensioni sono per i casualoni o per un pubblico ignorante, ma non come offesa, semplicemente che davvero ignorano caratteristiche fondamentali di un titolo perche non lo conoscono non l'hanno provato seguito ecc..ed è normalissimo per carità..però non sta scritto da nessuna parte che bisogna educare questo pubblico dal dubbio giudizio ed apertura mentale (sempre in termini videoludici naturalmente) assecondando il loro metro di giudizio...anzi a maggior ragione non bisognerebbe farlo.

#36
Skiz

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Mah, io i voti li ritengo come un mero ghirigoro in fondo alla recensione!
E' inutile dire che la differenza tra un gioco da 7 o da 8 varia in base ai propri gusti.
Possono dare voti enormi a FFXIII, Resident Evil5 (solo per citarne alcuni che posseggo) ma rimangono titoli che NON mi hanno divertito. RE5 giusto per la parte in Co-Op.
Uncharted 3 ha preso millemila? Se non mi attira quel tipo di gioco resta in scaffale, non è che qualcuno mi costringa a comprarlo. Ovviamente l'opposto accade per i titoli minori, un voto sufficiente può essere scavaltato se dietro c'è un attento studio dei limiti.
Tra un 6 onesto ed un 8 "pompato" (lungi da me puntare sui voti, ripeto che non li calcolo nemmeno) preferisco di gran lunga il titolo che più si addice ai miei gusti.
E ve lo dico io che gioco da sempre ai titoli Dinasty Warriors, che si diverte in multi a WWE 2008, che è rimasto piacevolmente colpito dal Signore degli Anelli e che trova Fifa 12 irrealistico se giocato contro la CPU.
Lasciamo vivere i recensori :goodboy:

#37
Black Zeta

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Non voglio gettarmi nel vespaio ma, visto che è stata citata la recensione di Pokémon B/N, ricordo che trovai molto singolare il fatto che non fosse firmata e nonostante le mie richieste nel topic apposito (frequentato anche da Link-F) non ho mai potuto sapere chi fosse il recensore e chiedergli un confronto riguardo certe mie perplessità sulla recensione. Tutto qui :D

Modificata da Black Zeta, 15 November 2011 - 12:37 PM.


#38
f2ilbardo

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Io credo che il video centri un problema ma lo ribalti dalla parte sbagliata. Io seguo l'industria videoludica da decenni ormai e la mia prima rivista di recensioni fu la leggendaria Zzap!.
Ricordo un sacco di errori enormi di valutazione...

Tutt'ora sono furioso perché The Games Machine mi convinse ad acquistare il primo Unreal dando al gioco un voto incredibilmente alto, quando l'unico merito del gioco era il motore grafico che però faceva da contorno ad un gameplay di medio livello e per niente eccitante. Perfino uno dei recensori che incontrai di persona qualche tempo dopo ammise che il voto era enormemente pompato.
Così come sono furioso tutt'ora quando leggo una recensione di Gamespot di Zelda SS dove vengono criticati pesantemente i controlli senza neanche guardare che il 99% degli altri recensori invece li hanno esaltati come uno degli aspetti più positivi del gioco.

Il problema non sono i fanboy, ma il fatto che fin troppi "recensori" si nascondono dietro la frase "è un'opinione soggettiva". Mi dispiace, ma la tua "opinione soggettiva" può far cambiare le vendite di un videogioco, la tua "opinione soggettiva", sopratutto se scrivi per un portale enorme come IGN, Gamespot o anche Everyeye qui in Italia, contribuisce a decidere se un gioco sarà un blockbuster o un fallimento. Hai la responsabilità morale e professionale di cercare di essere il più possibile oggettivo, mettere da parte gusti personali ed opinioni e dare una valutazione oggettiva ed attenta di tutti gli aspetti del gioco, tentando di valutarli anche all'interno del contesto in cui è uscito. Non è il tuo blog e non stai dando la tua opinione, stai scrivendo un articolo giornalistico. Poi ci sarà sempre una voce fuori dal coro perché per qualcuno peserà di più l'aspetto tecnico, per altri quello della narrazione o del gameplay. Ma certe situazioni sono ridicole, sopratutto in questa gen dove si sono formati palesi fanboysmi perfino nelle testate giornalistiche.

Il fatto che ora, grazie ad internet ed ai forum, il lavoro di ogni recensore sia sotto l'occhio attento del pubblico NON è una cosa negativa: anzi. Permette di evitare che qualcuno paghi per far dare voti alti ad orrende porcate e quindi alzare le vendite come capitava ai tempi in cui si contavano i bit. Permette di evitare anche che qualche recensore si comporti lui stesso da fanboy ed insulti un gioco sulla base di elementi completamente insulsi.

Chiudo dicendo che non ho mai capito il senso di usare un voto numerico o, come fanno altre riviste, scolastico da A a F. Perché dà facilmente luogo a comparazioni tipo "hai dato 9 su 10 a questo gioco, però hai dato solo 8 a quest'altro... bla bla bla". Sostituirei tutto da una valutazione alla "pollice su / pollice giù": se merita di essere comprato pollice su, altrimenti pollice giù. Poi se vuoi approfondire leggi l'articolo.

#39
billy"dyd"coen

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giornalismo videoludico imho è come scrivere scienze dei leccalecca. Uguale... che settore sopravalutato.

#40
Dark Emperor

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Billy, torna nell'antro da cui sei uscito. :famale:

#41
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giornalismo videoludico imho è come scrivere scienze dei leccalecca. Uguale... che settore sopravalutato.

ahahah ma alla fine sai che non hai tutti i torti

#42
billy"dyd"coen

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Billy, torna nell'antro da cui sei uscito. :famale:

No no, chiariamo; non voglio sminuire chi fa questo lavoro, che sia un hobby o un lavoro vero e proprio, stimo il loro lavoro e ne usufruisco. Il punto e' che temo che si stia sopravvalutando nel tempo probabilmente in conseguenza alla grosse cifre he girano attorno ai vg, ma di base credo sia un settore che non deve essere presi cosi seriamente, in fin dei conti e' una passione, qui di a meno di grosse lacune nella sintassi tutti noi potremmo essere "giornalisti del settore videoludico", non so se mi spiego.

Scusate gli errori ma scrivo da ipod XD

Modificata da billy"dyd"coen, 16 November 2011 - 06:55 PM.


#43
Dark Emperor

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Non è una passione, è un medium. ;)

Ovviamente uno può appassionarsi o meno, ma è ormai troppo vicino al mercato cinematografico (purtroppo) per essere considerato come un semplice hobby.




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