Amo annusare l'odore del manualetto.
Amo osservare le finiture della cover nel dettaglio.
Amo osservare i riflessi sul disco controluce.
Amo ascoltare il rumore del contenuto della custodia prima di aprirla.
Amo sentire il peso della custodia piena mentre la tengo in mano.
Per me tutte queste esperienze sensoriali sono importantissime e rappresentano una sorta di rito che precede e segue le mie partite (e a volte si svolge anche durante), sono componenti fondamentali del mio videogiocare che mi permettono di contrapporre l'oggetto fisico acquistato, al divertimento provato durante la partita: mi diverto con ciò che ho comprato.
La mia soddisfazione ha la sua evoluzione nell'esperienza videoludica, ma origine e riscontro ultimo nell'oggetto da me acquistato.
Mi chiedevo quindi: quando il Digital Delivery prenderà piede, cosa rimarrà di queste esperienze? Sarò ancora propenso ad acquistare tutti questi videogiochi? o mi basterà provare una demo scaricata e lasciare il prodotto originale lì dov'è? Inoltre, escludendo l'illegalità, dove sarebbe la differenza tra il possedere un videogioco scaricato illegalmente in una cartella del pc o uno acquistato su uno store ma comunque contenuto dentro un hard disk?
Proponendo il DD in maniera così determinata, le software house non rischiano forse di perdere acquirenti proprio fra coloro che per anni hanno sostenuto l'industria dei videogame?
Modificata da mau_pec, 10 November 2011 - 07:45 AM.