#1
Inviato 19 April 2011 - 05:26 PM
Mi potete dare consigli? esercizi specifici, video da guardare, qualunque cosa pur di progredire... Fate conto di parlare quasi con uun novizio
aspetto il vostro aiuto
#3
Inviato 20 April 2011 - 08:05 AM
Piccola prefazione superflua:
partiamo da una massima di non mi ricordo chi "bisogna imparare la teoria per poi poterla dimenticare quando si suona".
Ci ho messo un bel po' a capire cosa volesse dire....
In pratica significa che dapprima con la teoria impari a usare le mani, ma quando i concetti sono saldi, il passo successivo è suonare con la TESTA (ovvero pensare una melodia e suonarla).
tornando al pratico:
Il PRIMO STEP è ilparare i BOX delle scale o il cosiddetto sistema "CAGED" (ci sono miGliardi di guide o video su google non sto a riscriverle).
Questo permette di sapere sempre quali note saranno in tonalità con un determinato giro di accompagnamento.
(per farla facile di solito si parte con le scale pentatoniche)
esercizio pratico:
Ovviamente per quanto abbia semplificato questa cosuccia va fatta fino ad imparare a memoria suddetto schema, e non solo...
Anche lo schema di altri tipi di scale in cui ti cimenterai in seguito (scala minore e maggiore naturale ad esempio e gli importantissimi "ARPEGGI" che non è una tecnica di accompagnamento ma ua diteggiatura di scale con le sole note dei singoli accordi).
(NB imparare tutte le "diteggiature" di vari tipi di scala può richiedere mesi/anni a seconda di quante e quali vuoi imparare...e sono la BASE non l'arrivo)
----qua ti puoi fermare e leggere il resto per curiosità...un giorno magari ci ripenserai e saprai come andare avanti--------
il SECONDO PASSO è cominciare a capire a orecchio (la teoria lo spiega anche) che alcune note non sono molto indicate come note di "riposo" bensì sono da usare "di passaggio" (termini abbastanza intuitivi spero).
Fatto questo si cominciano a sovrapporre le scale studiate, con gli arpeggi di ogni singolo accordodella base, fino a capire come funzionano gli intervalli. (ovvero se la ritmica suona un DO maggiore, e tu passi nlla diteggiatura della scala su un SOL suonerà come riposo, proprio perchè il SOL è parte dell'accordo di DO, invece se ti fermerai su un LA o un SI sarà una sensazione di sospensione...).
Il TERZO passo è tradurre completamente quella teoria in suoni (ovvero l'esperienza per suonare quei concetti pensando alla musica e non ai BOX, pensi che vuoi dare una sensazione di un tipo, e di conseguenza suoni una determinata nota quando l'accompagnamento ne fa un'altra).
Quarto passo estendere lo studio alle scale modali, barocche e chi più ne ha più ne metta, ed essere in grado di cambiare facilmente tonalità durante un pezzo.
Questa cosa permette di suonare qualunque stile con un po' di studio..
Beh diciamo che a parte lo studio della teoria necessario, quello è il percorso di ogni chitarrista che studia....e non è una cosa da pochi giorni (diciamo che per arrivare al quarto ci vogliono diversi anni).
Ci si può arrivare anche solo suonando a orecchio...ci vuole 10 volte lo stesso tempo, e non permette gli stessi risultati...
So che negli anni 80 andava di moda parlare della teoria che limita l'immaginazione, ma sembra così soltanto quando si arriva al punto 2...in realtà lo studio delle diteggiature sviluppa l'orecchio e porta a liberarsi dalle stesse.
Quando si impara per bene, le diteggiature non esistono più, ma solo musica e intervalli.
Modificata da lucifero, 20 April 2011 - 08:19 AM.
#4
Inviato 20 April 2011 - 03:45 PM
Alcune scale già le conosco, quindi non parto proprio da zero
Io penso questo: mentre vedendo gli altri improvvisare mi sembra che le note abbiano un senso, tendano verso una stessa direzione e "raccontino una storia" io non riesco a fare più che poche note in croce poco coerenti.
Per di più mi sembra che gli altri improvvisatori facciano delle brevi frasette, dei licks molto incisivi quasi botta e risposta, mentre io tendo a suonare degli ottavi senza senso non fermandomi mai, riempiendo tutti gli spazi.
Sono mie impressioni o anche voi seguite questo stile? Il mio problema non è tanto la teoria quanto la messa in pratica con successo
#5
Inviato 20 April 2011 - 05:13 PM
Studiando tanto, impari a "prevedere" il suono delle note, nel senso che prima di suonarle saprai già che suono emetteranno. Quindi da lì in poi andrai avanti a fantasia, e capirai quali note vanno bene e quali vanno "evitate" in un fraseggio.
Stop. Se ti aspetti una formula magica per imparare ad improvvisare, sei fuori strada
#6
Inviato 20 April 2011 - 05:47 PM
Se già conosci scale direi che sei anche avvantaggiato!
#7
Inviato 20 April 2011 - 11:29 PM
#8
Inviato 21 April 2011 - 08:07 AM
Grazie per le risposte
Alcune scale già le conosco, quindi non parto proprio da zero
Io penso questo: mentre vedendo gli altri improvvisare mi sembra che le note abbiano un senso, tendano verso una stessa direzione e "raccontino una storia" io non riesco a fare più che poche note in croce poco coerenti.
Per di più mi sembra che gli altri improvvisatori facciano delle brevi frasette, dei licks molto incisivi quasi botta e risposta, mentre io tendo a suonare degli ottavi senza senso non fermandomi mai, riempiendo tutti gli spazi.
Sono mie impressioni o anche voi seguite questo stile? Il mio problema non è tanto la teoria quanto la messa in pratica con successo
Ecco diciamo che quel risultato è dovuto alla conoscenza del perchè certi "intervalli" suonano in un certo modo e stessa cosa per le "progressioni".
Con la teoria (che in realtà sarebbero 4 cavolate ma a capirle ci si mette un sacco), puoi appunto sapere che tipo di sensazione darai a ogni nota/"movimento" che suoni.
La teoria musicale si basa proprio esattamente su questo....
Poi chiaro molti ci arrivano ad orecchio, e altri invece studiano...se hai fretta studia se non ne hai puoi andare ad orecchio...
Ti spiego un giochino
scriviti una progressione di accordi (ad esempio per farla facile MIsus2, MIsus2, DO5, DO5 e altro....)
Suona su ogni accordo una porzione di scala di MIm ma SEMPRE la stessa.
Sentirai che al cambio di accordo sembra che tu abbia cambiato riff...invece stai suonando lo stesso.
Ci sono una serie di motivi che ti possono fare capire PERCHè ed esattamente passando sopra QUALI note dai DEETERMINATE "sensazioni".
Considera che saperlo a priori è già un bel punto di arrivo teorico.
La ritmica è un altro fattore fondamentale, trovare delle divisioni ritmiche inteesanti, vale quanto fare un bel giro melodico..
Un rif con ritmica piatta è di solito peggio di 2 note con una ritmica particolare (ascoltati un po' di funk o anche certi riff metal attuali per conferma).
P.S. per la batteria è diverso, per quanto la ritmica sia uno dei problemi principali per molti chitarristi >_< (me compreso, non nel senso di timing ma di "creatività") manca l'armonia...e quindi un bel po' di teoria allegata....nonchè il 50% della fatica.
P.P.S. questa comunque è la parte teorica...SE intanto vuoi un modo per imparare a improvvisare a "orecchio" cosa comunque necessaria in ogni caso puoi fare così:
1) ascolta un sacco di musica e prova ad ascoltare i riff
2) anzichè improvvisare subito, appoggia la chitarra, PENSA UN RIFF (pensa proprio alla melodia)
3) riproduci con la chitarra la melodia pensata
4) ripeti
Mi raccomando la divisione ritmica.
Modificata da lucifero, 21 April 2011 - 08:14 AM.
#11
Inviato 23 April 2011 - 08:02 PM
Ho grossomodo imparato il sistema caged, ma mi potreste spiegare precisamente quali siano i vantaggi che mi procura? Ho infatti studiato le 5 forme di accordi, la loro successione e più o meno come si ripetono le note sulle corde, ma non trovo delle applicazioni immediate
Mi sembra cioè di non aver capito a pieno il sistema
Un'aaltra cosa: mi sembra di capire che conoscere la teoria porti a prevedere ciò che si sta per suonare e a dare precise sensazioni, ma devo semplicemente ragionare per gradi o sapere esattamente le note che sto suonando?
Vi ringrazio come sempre in anticipo per le mie domande da scemo
#12
Inviato 23 April 2011 - 08:50 PM
non capisco il problema...Probabilmente farò delle domande da tarello, ma tant'è
Ho grossomodo imparato il sistema caged, ma mi potreste spiegare precisamente quali siano i vantaggi che mi procura? Ho infatti studiato le 5 forme di accordi, la loro successione e più o meno come si ripetono le note sulle corde, ma non trovo delle applicazioni immediate
Mi sembra cioè di non aver capito a pieno il sistema
Un'aaltra cosa: mi sembra di capire che conoscere la teoria porti a prevedere ciò che si sta per suonare e a dare precise sensazioni, ma devo semplicemente ragionare per gradi o sapere esattamente le note che sto suonando?
Vi ringrazio come sempre in anticipo per le mie domande da scemo
I CAGED ti insegnano degli schemi secondo i quali data la tonalità, qualunque nota suoni dello schema sarà intonata....qualunque nota fuori da suddetti schemi invece risulterà dissonante.
Da lì man mano che li usi imparerai a prevedere i suoni che usciranno (ci vorrà molto ma molto tempo per questo...).
La corrispondenza sensazioni/relativo schema, è una cosa di cui ci si preoccupa in un secondo tempo....
Ma funziona pressochè allo stesso modo di dire che una scala maggiore dà un senso di allegria mentre una scala minore dà un senso di tristezza.
Chiaro che man mano che vai avanti avrai maggiore controllo sulle singole note piuttosto che approssimare una scala.
Ma all'inizio è importante impare le diteggiature delle scale Maggiori, minori e pentatoniche molto bene.
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