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Febbre da fieno (2011) [rece 4,5]di Laura Luchetti con Diane Fleri, Andrea Bosca


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Questa discussione ha avuto 3 risposte

#1
Cinematografo

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Febbre da fieno - RECENSIONE (Cinema)
Debole l'esordio della Luchetti con una commedia romantica che ha poco da direSe c'è un genere che non passa mai di moda, è quello della commedia romantica. Quante ne vediamo passare sui nostri schermi ogni anno? Che si tratti di sceneggiature originali o trasposizioni da romanzo, il succo non cambia: il pubblico ha sempre voglia di struggersi, di innamorarsi o semplicemente consolarsi con una bella storia d'amore. E poco importa se, come spesso accade, ha già rivisto e rivissuto quelle stesse situazioni mille altre volte...se l'emozione è genuina, ben venga.E con questo spirito accogliamo anche Febbre da fieno, opera prima di Laura Luchetti, giovane regista ora al cinema col primo film tutto suo, dopo una lunga gavetta nella docufiction e nei backstage, e dopo la co-direzione di Feisbum, del 2009.
Leggi l'articolo completo: Febbre da fieno - RECENSIONE (Cinema)


#2
CoorDown

CoorDown
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Bella la trama, vedremo il film sicuramente.
Per quanto riguarda la recensione suggerisco al suo redattore di utilizzare i termini corretti nel definire le persone con sindrome di Down. Non esiste una persona "lievemente affetta" dalla sindromen di Down. La sindrome o c'è o non c'e, semmai il ritarto cognitivo, di solito associato alla sindrome potrà essere lieve. In più la definizione "affetta" si usa nel caso di malattie cosa che la sindrome di Down non lo è, ma è una condizione genetica.
Non per fare le pulci ma per una corretta definizione dei termini che sono per noi molto importanti.

Sergio Silvestre
CoorDown Onuls



#3
Wild69

Wild69
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Bella la trama, vedremo il film sicuramente.
Per quanto riguarda la recensione suggerisco al suo redattore di utilizzare i termini corretti nel definire le persone con sindrome di Down. Non esiste una persona "lievemente affetta" dalla sindromen di Down. La sindrome o c'è o non c'e, semmai il ritarto cognitivo, di solito associato alla sindrome potrà essere lieve. In più la definizione "affetta" si usa nel caso di malattie cosa che la sindrome di Down non lo è, ma è una condizione genetica.
Non per fare le pulci ma per una corretta definizione dei termini che sono per noi molto importanti.

Sergio Silvestre
CoorDown Onuls


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Modificata da Wild69, 30 January 2011 - 04:38 AM.


#4
Touma Mitsuhashiba

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Bella la trama, vedremo il film sicuramente.
Per quanto riguarda la recensione suggerisco al suo redattore di utilizzare i termini corretti nel definire le persone con sindrome di Down. Non esiste una persona "lievemente affetta" dalla sindromen di Down. La sindrome o c'è o non c'e, semmai il ritarto cognitivo, di solito associato alla sindrome potrà essere lieve. In più la definizione "affetta" si usa nel caso di malattie cosa che la sindrome di Down non lo è, ma è una condizione genetica.
Non per fare le pulci ma per una corretta definizione dei termini che sono per noi molto importanti.

Sergio Silvestre
CoorDown Onuls


Come troll è decisamente atipico o.o"
Ad ogni modo, signor Silvestre, le dirò che mi sono trovato in imbarazzo al momento di descrivere il personaggio di Gigio poiché avevo, per l'appunto, paura di sbagliare i termini non essendo ferrato in materia. Allorché ho utilizzato le stesse parole usate dalla regista (o chi per lei) nel materiale stampa:

Stargli sempre accanto ha accresciuto il suo sentimento di cui però solo il fratello Gigio, bambino affetto lievemente dalla sindrome di down, è a conoscenza;

Cerchiamo sempre di essere accurati e documentati nel nostro lavoro, ma pensavo che rifarmi al pressbook fosse di per sè abbastanza "sicuro".
Come avrei dovuto scrivere? Gigio, da quanto si vede nel film, è completamente autosufficiente, anzi in certi punti dimostra un'intelligenza e una verve molto più spiccata di tanti altri personaggi normodotati.




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