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Tex - I ribelli di Cuba - RECENSIONE


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Questa discussione ha avuto 3 risposte

#1
J.J.Jameson

J.J.Jameson
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Tex - I ribelli di Cuba - RECENSIONE (Fumetto)
Un'ambientazione esotica, una rivoluzione in atto e un nuovo disegnatore per il ventiquattresimo "Texone"In Francia li chiamano Bande Dessinée, negli Stati Uniti Comic, in Spagna Historieta. In Italia vengono comunemente detti Fumetti.Tante parole per indicare un linguaggio, quello delle strisce disegnate, infarcite di onomatopee e balloon, universale ed una delle forme d'arte più facilmente comprensibili da fruitori di ogni luogo e di ogni livello culturale.Su tali elevate premesse si innesta la novità contenuta nel ventiquattresimo Tex Speciale I ribelli di Cuba, uscito in edicola il Giugno scorso, sceneggiato dal sempre apprezzato Mauro Boselli e disegnato da Oreste Suarez, una collaborazione fortemente voluta da Guido Nolitta, alias Sergio Bonelli, per siglare il carattere universale di Tex Willer e dei valori che porta con sé.Per Suarez, dopo dieci anni di gavetta sul bonelliano Mr. No, I ribelli di Cuba rappresenta la prova d'iniziazione, la sfida definitiva, il banco di prova inappellabile, il supremo giudizio della giuria editoriale, della critica specializzata e degli attenti lettori. Un giudizio che Sergio Bonelli attenua con amore paterno sulle prime pagine della pubblicazione, ben suddivise tra un'introduzione circa l'incontro fortuito tra Suarez e lo staff texiano in quel di Cuba durante un improvvisato meeting fumettistico, una minuziosa analisi storica del periodo trattato e un'intervista sulla carriera del disegnatore di aggraziate ninfe e di episodi della storia dell'America Centrale.
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#2
Fabioilpazzo

Fabioilpazzo
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Devo iniziare a prendere anche i Texoni!

#3
Rostislav

Rostislav
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Uh, tutto ciò che riguardaa cuba mi interessa **

#4
Guest_Riccardo BorgognoeYe

Guest_Riccardo BorgognoeYe
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La storia mi è piaciuta ma dissento dal modo in cui vi viene presentato il vudù. Già tanti anni fa Tex si è scontrato con Yama, il figlio di Mefisto, che si alleava con i seguaci del vudù comandati da una bellissima e cattivissima mambo (sacerdotessa). Anche adesso i commenti di Tex più gentili sono "esaltati, cialtroni, santone di miei stivali." Fin qui passi, sarebbe in linea con la mentalità media dei bianchi dell'epoca, sarebbe stato sbagliato mettere in bocca a Tex concetti che non poteva avere. Ma poi nella storia i seguaci del vudù appaiono davvero come una banda di pazzi assassini di cui hanno paura soprattutto gli altri neri schiavi ed ex-schiavi. In realtà il vudù è una religione a tutti gli effetti nè più né meno, praticata peraltro tuttora dalla maggioranza degli abitanti di Haiti. E' solo una nota stonata, ho apprezzato tutto il resto, soprattutto i riferimenti storici.




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