Volevo inaugurare questo topic in cui ognuno può riportare gli articoli più assurdi e sbagliati trovati on line ma anche su carta. Si potranno commentare (sempre con toni pacati nei confronti del "povero" giornalista che ha redatto il pezzo incriminato) ma l'obiettivo, magari, sarebbe anche quello di far sentire la nostra voce: se venti, trenta, cento persone leggono la notizia qui e ognuno manda una mail alla redazione del giornale in questione facendogli notare quanto la notizia sia falsa e tendenziosa, be', avremo fatto qualcosa di utile, no? ^^
Io comincerei con questo "stupendo" articolo pubblicato da La Repubblica (in grassetto le parti più abberranti):
Ora, io sono tra quelli che ritengono Avatar sopravvalutato, ma di fronte a certe scempiaggini non reggo. Evitando di andare a discutere sui soliti luoghi comuni (trama scontata e riciclata, etc.) di cui parliamo già nel topic di Avatar, ma come si fa a paragonare Avatar con Verdone e Gomorra, dal punto di vista commerciale (sparando numeri a caso) e soprattutto, a parlare di "occhiali 3D verdi e rossi"? Complimenti, questa sì che è documentazione.Avatar, due milioni in un giorno un trionfo con poche emozioni di Natalia Aspesi, 17 gennaio 2010.
Malgrado anche i critici l´abbiano coraggiosamente giudicato un capolavoro, le masse preposte agli incassi oceanici non si sono spaventate e hanno fatto il loro dovere: così anche in Italia, il primo giorno di programmazione, "Avatar" ha fatto 2 milioni e 100 mila euro di incassi.
E ha superato quelli già stratosferici del Verdone di "Io, loro e Lara", pure questo impallinato come meraviglia da chi un tempo, se il film non era una tragedia curda o una graphic novel filippina, neanche lo considerava.
Certo il film di Cameron lo stanno dando da noi in 925 sale di cui 416 velocemente attrezzate per far venire la nausea con gli occhiali verdi e rossi del 3D (con risultati pessimi su chi già porta occhiali da vista). Per cui anche nolenti o solo dubbiosi, lì si deve finire.
Del resto negli Stati Uniti dove è ancora nei cinema, è al secondo posto negli incassi 2009 (dopo "Transformers: la vendetta del caduto", 402.111.870 dollari), con 342.114.898 dollari. Per dire che i gusti son gusti, "Gran Torino" di Eastwood, massimamente amato da noi, è al 20° posto e il solo italiano della lista di 250 film, "Gomorra", è al 218° posto, con un incasso Usa di 1.568.743 dollari.
È ovvio che, di massa o di nicchia, i film devono rispondere al mercato, cioè non perdere denaro: "Gomorra" è costato 4 milioni e mezzo di euro, "Avatar" 230 milioni di dollari, quindi a ognuno una ben diversa quantità di pubblico è indispensabile per non essere considerato un flop. "Gomorra" è stato un successo anche finanziario, "Avatar" si spera che lo sia.
Nel caso del fastoso e costoso film di Cameron è ovvio che solo i lunatici, i noiosi, i caratteriali, gli eremiti, gli anacoreti e pure l´abate Faria, non andranno a vederlo, visto che è dal 1995 che se ne vagheggia e i primi fan saranno ormai canuti se non addirittura smemorati, mentre una notizia quotidiana sulla spettacolare opera ci rallegra da ormai qualche anno: se poi uno sconsiderato volesse saperne di più su Internet, verrebbe immediatamente travolto da un tifone di 595 milioni di articoli, un eccesso per chiunque.
Perplessi saranno i leghisti, perché su Pandora gli extracomunitari che mettono in pericolo la sicurezza dei suoi abitanti con necessità di ronde per difendersene, sono mascalzoni bianchi, mentre i loro avatar sono pericolosi clandestini; mentre quelli che dovranno studiare una loro Bossi-Fini sono giganti verdi di pelle e di ecologia, col vitino di vespa e le piccole natiche da modelli fashion, con enormi occhi gialli, orecchie da volpino sulle tempie, lunga treccia e lunga coda che s´intrecciano ambiguamente.
Quante volte abbiamo visto un film tale e quale, con il cattivo invasore che perde e il buon selvaggio che vince, e il giovane straniero che s´innamora riamato della bella indigena? Non manca qui la scienziata brusca e il capotribù saggio, più carri armati volanti ed enormi galline-jet.
Quanto agli effetti tridimensionali, dopo cinque minuti non te ne accorgi più, tanto vale vedere il film senza occhialini che almeno non viene il mal di testa. È meraviglioso che la gente riempia i cinema e che si lasci ancora incantare. Ma forse perché i vecchi appassionati di film ne hanno visti tanti, per quel che riguarda la fantasia, la visionarietà, l´emozione, ne ricordano di meglio: non si dice "Il viaggio nella luna" di Méliès, anno1902, ma almeno "Il signore degli anelli" di Jackson, di quell´anno ormai lontanissimo che è il 2001.