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Inviato 10 October 2009 - 12:43 PM
Le “vibrazioni positive” di Ang Lee risultano piacevoli, ma dispersiveCom'è normale che sia, i revival del '68 e di tutto quello che è girato attorno ai movimenti giovanili di quarant'anni fa continuano senza sosta in questi giorni, e una pellicola che centrasse la sua attenzione sullo storico concerto di Woodstock che ebbe luogo nel 1969 era più che auspicabile. Quello che non ci si poteva certo aspettare era che a confezionarla fosse nientemeno che Ang Lee, il poliedrico (e pluripremiato) regista taiwanese sempre al lavoro sui progetti più disparati. Con alterne fortune, c'è da dire, e trovandosi meglio a suo agio, probabilmente, con vicende intimistiche come Mangiare bere uomo donna o il celebre I segreti di Brokeback Mountain. E anche Motel Woodstock, nonostante il setting così apparentemente 'chiassoso' come può esserlo solo uno dei più grandi happening della storia, è in realtà una storia che guarda ai sentimenti e all'interiorità dei suoi protagonisti, più che alla passione per la musica.
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